L'A. offre una panoramica della produzione agiografica dei secoli altomedievali proveniente esclusivamente dalla diocesi di Auxerre, fatta eccezione per un solo testo, la
Vita Germani di Costanzo, che non fu scritta ad Auxerre né tantomeno rivolta a quell'ambiente, benché Germano sia diventato in seguito il santo più venerato di Auxerre. Lo scopo è quello di determinare il peso e l'influenza dei vari mezzi di comunicazione (orale, scritta) agiografica nella produzione dei secoli presi in considerazione. La prima fonte presa in considerazione, la più antica, è appunto la
Vita Germani episcopi di Costanzo (fl. 475-480), fonte di ispirazione di molta parte degli scritti agiografici posteriori e notissima nei secoli successivi presso la cristianità latina. L'A. passa poi in rassegna i più importanti testi agiografici di età merovingia sempre provenienti dallo stesso ambito e noti e utilizzati dagli autori del successivo periodo carolingio come Enrico di Auxerre (
Miracula Germani e
Vita metrica Germani) e i canonici di Saint-Etienne di Auxerre Alagus e Rainogalus (
Gesta pontificum Autissiodorensium); il
Martyrologium Hieronymianum, la
Vita sancti Amatoris episcopi Autissiodorensis del prete Stefano, la
Vita sancti Peregrini episcopi Autissiodorensis (sec. VI-VII), la
Passio sancti Prisci et sociorum eius (sec. VII), la
Passio sancti Albani (sec. VI med., forse non proviene da Auxerre), la
Revelatio Corcodemi seu conversio Mamertini (sec. VI ex.), la
Vita sancti Germani interpolata (520), la
Vita Aunarii episcopi Autissiodorensis (sec. VII ante med.), la
Vita sancti Mariani (?) e la perduta e forse falsa
Vita sancti Marsi. Si tratta di tutte opere commissionate direttamente dal vescovo o indirettamente dal clero che al vescovo si riferiva. In queste opere, ancor più che nella
Vita Germani l'uso della parola scritta diventa lo strumento in mano a un ristretto gruppo di uomini di chiesa. L'uso della scrittura si evolve: da mezzo pratico quotidiano diventa mezzo per ottenere la saggezza divina, un appannaggio quasi esclusivo degli alti funzionari ecclesiastici e dei santi. Rilievi critici di François De Vriendt in «Analecta Bollandiana» 127 (2009) 444-8, che includono la segnalazione del ms. Cambrai, BM, 89 quale testimone della
Vita s. Mariani (BHL 5523), di cui secondo l'A. non esisterebbero esemplari. (Federico Contini)
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