A Cultural History of Animals in the Medieval Age cur. Brigitte Resl , Oxford, Berg 2011 pp. IX-263 tavv. 57 (Cultural History of Animals 2)
Abstract
Si tratta del secondo volume, dedicato alla percezione del mondo animale nel medioevo (ca. 1000-1400), della serie «Cultural History of Animals». L'opera è composta di sette saggi, in cui si esaminano la subordinazione degli animali e il loro impiego come forza-lavoro da parte dell'uomo medievale, la labile distinzione tra animale e umano che traspare da alcune fonti, la terminologia utilizzata per definire gli animali nei testi letterari e nei documenti, la percezione del mondo animale in ambito filosofico e teologico, le rappresentazioni degli animali nell'arte medievale. Tra le fonti più frequentemente citate i bestiari, le opere enciclopediche e le traduzioni o rielaborazioni di testi di Aristotele e di Plinio il Vecchio. Si segnalano a parte i saggi di B. Resl (2), S. Page, A. Smets - B. Van den Abeele, E. Pascua, L.J. Kiser, P. Beullens e P. De Leemans - M. Klemm
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Risorse esterne collegate Hortulus 2011
Scheda N: 34 - 11955
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/a-cultural-history-of-animals-in-the-medieval-age/622125
Mila Alberto Sguardi sulla realtà naturale nel mondo carolingio Unicorno 4, 1 (2000) 7-24
Abstract
Nel periodo della cosiddetta «rinascita» carolingia furono riscoperti alcuni grandi autori tardoantichi, come Boezio e la sua traduzione-commento al
Timeo di Platone, Macrobio e Marziano Cappella. Tutto ciò accompagnato dall'introduzione della scrittura carolina e della lettura silenziosa o visuale, determinò un grande fermento intellettuale in buona parte dell'Occidente. In questo periodo Rabano Mauro nei suoi scritti cerca una continuazione della tradizione greca dei quattro elementi naturali con la creazione biblica. Quasi contemporaneamente nei trattati dello Pseudo Dionigi, tradotti da Scoto Eriugena, c'è la convinzione che la natura sia una teofania, quindi paragonabile ad un testo simbolico. Questa ripresa intellettuale determinò anche lo sviluppo dell'enciclopedismo medievale che avrà Vincenzo di Beauvais fra i suoi massimi esponenti. Importante per la riscoperta e lo studio di testi tardo antichi è la scuola di Auxerre, soprattutto con la figura di Remigio, il quale studia testi di Marziano Cappella e Boezio, ponendo così le basi per una visione della realtà naturale diversa da quella della tradizione allegorica.
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 22 - 5079
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-sguardi-sulla-realtà-naturale-nel-mondo-carolingi/402210
*
Franco Alessio Conservazione e modelli di sapere nel Medioevo in Franco Alessio Studi di storia della filosofia medievale cur. Gianni Francioni , praef. Fiorella De Michelis Pintacuda , Pisa, ETS 2002 (Memorie e atti di convegni 19) pp. 302, 225-57
Abstract
Nel saggio, già apparso in
La memoria del sapere. Forme e generi di conservazione e strutture organizzative dall'antichità ad oggi Roma-Bari 1988 pp. 99-133 (per la raccolta cfr. MEL XV 8235), l'A. ricostruisce le varie forme che la conservazione del sapere assunse nel medioevo, partendo da quella nelle scuole monastiche, cattedrali e urbane, per determinare come si passi dal modello dello scriptorium benedettino ai nuovi e più «cittadini» modelli di trasmissione del sapere, incentrati appunto sulle scuole urbane. Questo muovo modo di conservare il sapere raggiunge la sua forma matura nel XII secolo ed è incentrato su tre fattori principali: la mano del copista che riproduce un'opera; il testo, che viene letto e copiato per il sapere che contiene ed infine il commento, genere letterario che permette di comprendere appieno il testo. Nelle scuole urbane si trovano copisti e maestri fianco a fianco, oltre agli studenti, che a volte copiano come i copisti, altre imitano i maestri nelle dispute. Il libro è lo strumento della conservazione e della trasmissione del sapere, scritto per essere letto e consultato, e per questo nel XII secolo inizia ad assumere forme diverse, diventa più maneggevole, più piccolo, più economico e quindi meno abbellito, con una scrittura più rapida e piena di abbreviazioni contrapponendosi al codice miniato monastico, ieratico, prezioso, simbolico, parte della liturgia. Dunque i libri si moltiplicano e diffondono grazie all'opera di copisti di bottega, giungono nelle mani dei mercanti e vengono utilizzati come testi di scuola, su cui basare la
lectio : a questo proposito l'A. cita il
Metalogicon di Giovanni di Salisbury, Abelardo (
Introductio ad theologiam ), il
Didascalicon di Ugo di San Vittore, per mostrare come anche attraverso queste evoluzioni si formi il metodo scolastico fatto di lettura grammaticale, concettuale e dottrinale, che tramanda il sapere non solo conservando fisicamente i libri ma anche partecipando attivamente e metodicamente al dibattito sulla conoscenza: bisogna leggere di tutto, come invita Ugo di San Vittore, testi sia sacri sia profani. L'A. riporta poi cenni del dibattito fra Abelardo e Bernardo sulla possibilità di distinguere fra lettura e preghiera, due momenti quasi uniti nel monastero che vengono distinti definitivamente nelle scuole cittadine. Nelle scuole urbane si lavora a penetrare il testo, cercando di distringuere i vari livelli di esegesi, allegorica, analogica etc., e tenendo così vivo il sapere degli antichi: l'A. cita il
Quodlibet IV di Tommaso d'Aquino, le
Magnae derivationes di Uguccione da Pisa, la
Dialectica di Abelardo ed il famoso passo di Bernardo di Chartres sul fatto chi maestri medievali sono come «nani sulle spalle dei giganti». L'A. affronta poi il problema della compilazione come forma di conservazione, dell'ordine nelle raccolte e del nascere di testi come le
summae , i
sententiarii e le compilazioni enciclopediche nel XIII sec., spesso scritte per facilitare l'opera di predicazione nelle università, che testimoniano il desiderio di giungere ad un sapere universale che si affianca e si sovrappone alle specifiche discipline, tornando però in un certo senso ad ingabbiare il sapere entro contorni ben precisi. (Eleonora Buonocore)
Riduci
Argomenti e indici Scuola Abaelardus Petrus n. 1079, m. 1142 Bernardus Carnotensis v. 1114, m. 2-6-1126/1130 Bernardus Claraevallensis abbas n. 1090 ca., m. 20-8-1153 Enciclopedie Abaelardus Petrus n. 1079, m. 1142 ,
Dialectica Abaelardus Petrus n. 1079, m. 1142 ,
Theologia «Scholarium» Hugo de Sancto Victore n. 1096 ca., m. 11-2-1141 ,
Didascalicon de studio legendi (Duae praecipuae res sunt quibus ad scientiam instruitur... Omnium expetendorum prima est sapientia in qua perfecti... ) Hugutio Pisanus fl. saec. XII ex./ XIII in. ,
Derivationes (Cum nostri protoplasti suggestiva prevaricatione humanum genus a sue dignitatis culmine quam longe deciderit ac triplicis incommodi... A. Augeo -ges auxi auctum, amplificate, augmentum dare... ) Iohannes Sarisberiensis n. 1110/1120, m. 1182 ca. ,
Metalogicon Thomas de Aquino n. 1224/1225, m. 7-3-1274 ,
Quaestiones de quodlibet Scheda N: 25 - 8059
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-conservazione-e-modelli-di-sapere-nel-medioevo/462113
*
Franco Alessio Sentenze e compendi in Storia della filosofia cur. Pietro Bassiano Rossi - Carlo Augusto Viano , Roma-Bari, Laterza 1994 (Enciclopedie del sapere) pp. 654, II 130-40
Abstract
Il saggio si divide in tre paragrafi. Il primo è dedicato ai
Libri sententiarum di Pietro Lombardo, il secondo al
Decretum di Graziano e il terzo alle
enciclopedie del XII sec. e alla funzione di questo tipo di raccolte, tra le quali si ricordano in particolare lo
Speculum universale di Rodolfo Ardens, il
De naturis rerum di Alessandro Neckham e il
De proprietatibus rerum di Bartolomeo Anglico. (Cecilia Panti)
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 17 - 4199
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-sentenze-e-compendi/285665
*
Allegorie und Wissensordnung. Volkssprachliche enzyklopädische Literatur des Trecento . Akten der DAAD-Fachtagung, München 10. Oktober bis 12. Oktober 2012 cur. Florian Mehltretter , München, Utz Verlag 2014 (ISBN 978-3831642021) pp. 256ISBN: 978-3831642021
Abstract
Il volume raccoglie alcuni interventi presentati al convegno «Volkssprachliche enzyklopädische Literatur des 14. Jahrhunderts», svoltosi presso l'Institut für Italienische Philologie della Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera il 10-12 ottobre del 2012. Argomento della miscellanea è l'enciclopedismo nella letteratura volgare del Trecento, con particolare attenzione alla
Commedia dantesca e al
Roman de la Rose . I saggi raccolti sono sei, preceduti da una premessa (pp. 7-9) e da un articolo del curatore della miscellanea (
A guisa di introduzione: per una poetica dell'enciclopedia pp. 11-35). Chiude il volume un'appendice con una bibliografia scelta sulla letteratura enciclopedica tardo-medievale e della prima età moderna curata da P. Schwertsik (pp. 237-56). Si segnala a parte il saggio di S. Beiweis. (Irene Malfatto)
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 37 - 12194
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/allegorie-und-wissensordnung-volkssprachliche-enzy/677092
Carlos Alvar Ezquerra Textos técnicos traducidos en Castilla (siglos XIII a XV) BSCC 74 (1998) 235-55
Abstract
Catalogo di opere di argomento diverso (caccia, veterinaria,
... Leggi tutto Catalogo di opere di argomento diverso (caccia, veterinaria, agricoltura,
enciclopedie , geografia, etc.) tradotte in castigliano dal latino, l'arabo e portoghese
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 22 - 12805
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-textos-técnicos-traducidos-en-castilla-(siglos-xi/388099
*
Mark E. Amsler Etymology and Grammatical Discourse in Late Antiquity and the Early Middle Ages Amsterdam-Philadelphia, PA, J. Benjamins 1989 pp. XI-280 (Amsterdam Studies in the Theory and History of Linguistic Science. 3. Studies in the History of the Language Sciences 44)
Abstract
Oggetto della ricerca è l'uso del concetto grammaticale di etimologia, sia nei testi propriamente grammaticali e filosofici, sia nel campo dell'esegesi biblica e delle compilazioni enciclopediche. Il primo capitolo prende in esame l'
ars grammatica e pone l'etimologia come modello dominante dell'argomentazione linguistica. Il secondo capitolo giustappone tre tipi di trattazione grammaticale durante il periodo tardo imperiale: la tecnica grammaticale di tipo laico, la grammatica esegetica associata alla vecchia religione romana e la grammatica esegetica associata allo sviluppo della religione cristiana. Costituiscono il fulcro dello studio (terzo capitolo) le
Etymologiae di Isidoro di Siviglia, che l'A. legge come modello della grammatica enciclopedica; esse furono la risorsa principale dell'argomentazione grammaticale nel periodo carolingio e contengono i tre tipi di trattazione grammaticale esposti nel secondo capitolo. Il quarto capitolo infine mostra nell'insieme i tipi di discorso grammaticale precedentemente descritti (tecnico, esegetico, enciclopedico), e analizza il loro impiego nella cultura monastica del primo Medioevo. Le prime grammatiche medievali furono costituite come commentari eterogenei a testi autorevoli o canonici e i commentari grammaticali divennero a loro volta oggetto del discorso grammaticale. Ampi i riferimenti ai testi (
Anonymus ad Cuimnanum ,
Ars Ambrosiana ,
Ars Bernensis ) ai grammatici irlandesi e anglosassoni, a Beda, a Alcuino in particolare, a Rabano Mauro e altri. Per Bengt Löfstedt, «Orpheus» 14 (1993) 161-3, l'analisi condotta dall'A. è «unergiebig, uninteressant und oft sogar unverständlich» (p. 162) e il materiale usato (trattati grammaticali tardoantichi e altomedievali) poteva essere meglio sfruttato. Rilievi puntuali anche sulla traduzione, sulla localizzazione e sulle edizioni dei testi di riferimento (Sandra Bruni)
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 12 - 3101; 13 - 2798; 14 - 3940; 15 - 3656
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-etymology-and-grammatical-discourse-in-late-antiq/251772
*
Etienne Anheim La «Chambre du Cerf». Image, savoir et nature à Avignon au milieu du XIVe siècle in I saperi nelle corti. Knowledge at the Courts Firenze, SISMEL. Edizioni del Galluzzo 2008 =Micrologus 16 (2008) 57-124
Abstract
Studio iconografico sulla «Chambre du Cerf» di Avignone, di cui vengono ricostruite committenza e origine. Le tre interpretazioni possibili si riallacciano al carattere profano e signorile delle immagini, che sono strettamente collegate alle abitudini cortigiane di Clemente VI. Insieme al rilievo di questa scelta, è evidenziata la nascita di una nuova raffigurazione realistica della natura. Sulla scorta degli studi di E. Castelnuovo, l'A. confronta le raffigurazioni della stanza con certi passi delle
Familiares di Petrarca, in particolare XIII 8 e XVII 5. L'A. problematizza queste interpretazioni dominanti, evidenziando il carattere ambivalente della natura e collegando gli affreschi con l'
Opus ruralium commodorum di Pier de' Crescenzi e con il
De vita solitaria di Petrarca. La concezione esplicata da Clemente nella costruzione della «Chambre», è rivelatrice dell'intenzione del papa di coniugare la volontà di conoscenza con il dominio della natura, testimonianza di un legame specifico tra sapere e potere nel quadro della Curia del XIII sec. e rafforzata dalla permanenza alla corte di Avignone di un personaggio come Guglielmo di Mirica, autore del commento alla
Physionomia dello pseudo Aristotele, dedicata a Clemente VI stesso (Oxford, Bodl. Libr., Canon. misc. 350). L'A. avanza l'ipotesi che la composizione della «Chambre», costituita da una grande varietà di specie di natura sia un'enciclopedia in immagini poggiata sui testi enciclopedici del XIII sec. A questo proposito, dell'enciclopedismo della «Chambre» e di Clemente, l'A. sottolinea come due testi di Petrarca sottolineino il diverso atteggiamento dell'umanista:
De remediis utriusque fortunae e
De sui ipsius et multorum ignorantia , in cui è esplicitamente attuata la parodia del sapere naturale, in particolare enciclopedico, testimonianza dell'auspicio da parte dell'umanista di realizzare, da parte dell'uomo, un rapporto con la natura che non sia di dominio. Nella «Chambre» sono rappresentate entrambe queste due concezioni della natura, enciclopedica e «promeitica», di dominio sulla natura, e quella petrarchesca e di comunione, immersione nella natura, «orfica», come ha rilevato P. Hadot in
Le voile d'Isis. Essais sur l'histoire de l'idée de nature (Paris 2004). L'A. conclude come la «Chambre» sia la realizzazione in immagini, la messa in scena di questo conflitto, fra natura edenica e natura meccanicistica, dominata dall'umanità: uno dei punti di passaggio dalla naturalizzazione del mondo all'umanizzazione della natura. (Elisa Chiti)
Riduci
Argomenti e indici Iconografia Clemens VI papa n. 1290/1291, m. 6-12-1352 Enciclopedie Franciscus Petrarcha n. 20-7-1304, m. 19-7-1374 ,
De remediis utriusque fortune Franciscus Petrarcha n. 20-7-1304, m. 19-7-1374 ,
De sui ipsius et multorum ignorantia Franciscus Petrarcha n. 20-7-1304, m. 19-7-1374 ,
De vita solitaria Franciscus Petrarcha n. 20-7-1304, m. 19-7-1374 ,
Rerum familiarium libri Guillelmus de Marra fl. saec. XIV post med. ,
Commentum in Aristotelis Physiognomia [a. 1342-1352; opus Clementi VI papae dicatum ] (?) (Sanctissimo in Christo patri ac domino domino Clementi sacrosancte Romane et universalis ecclesie summo pontifici Guillelmus dictus de Mirica artistarum ne dicat magistrorum in artibus minimus Boethius, tertio De consolatione philosophiae, loquens de felicitate sic dicit, mentibus hominum inquit est inserta) Guillelmus de Mirica fl. saec. XIV med. ,
In De physiognomica (?) (Sanctissimo in Christo patri ac domino domino Clementi sacrosancte Romane et universalis ecclesie summo pontifici Guillelmus dictus de Mirica artistarum ne dicat magistrorum in artibus minimus Boethius, tertio De consolatione philosophiae, loquens de felicitate sic dicit, mentibus hominum inquit est inserta) Petrus de Crescentiis n. 1233 ca., m. 1320 ca. ,
Liber ruralium commodorum
Manoscritti
Leggi articolo
Scheda N: 31 - 12057
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-chambre-du-cerf-image-savoir-et-nature-à-avign/575709
Enrico Annoscia Gli animali e l'uomo nel Medioevo. Le conoscenze zoologiche dotte e popolari QM 38 (1994) 86-105 tav. 1
Abstract
Inserendosi in un filone d'indagine sempre stimolante (quello del rapporto fra l'uomo medievale e il mondo animale) per le implicazioni culturali che ne conseguono, l'A. solleva la questione delle conoscenze zootecniche dell'«età di mezzo», intendendo questa come punto di congruenza di apporti cognitivi eterogenei (mondo classico, biblico, arabo, barbarico). Frequenti gli approdi alla letteratura, non solo scientifica o enciclopedistica; spazio è dato anche all'immaginario, ma tenendo presente le conseguenze di quest'ultimo sul quotidiano. Bibliografia in appendice.
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 16 - 8472
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-gli-animali-e-l-uomo-nel-medioevo-le-conoscenze-z/259406
François Avril La passion des manuscrits enluminés, Bibliophiles français: 1280-1580. Catalogue de l'exposition. Paris, Bibliothèque nationale, août 1991 Paris, Bibliothèque Nationale [France] 1991 pp. 125 tavv.
Abstract
Già nel medioevo è possibile individuare la nozione di bibliofilia, per il gusto del bel libro, l'attenzione alla qualità calligrafica, ma soprattutto per il piacere di possedere opere - meglio se antiche - «tres noblement escript et tres noblement - ou richement - enluminé et ystorié» che si va lentamente delineando fin dal XII secolo. Il catalogo presenta 51 codici tra cui figurano soltanto 18 libri liturgici o a carattere devozionale, libri d'ore, salteri e breviari. Sono rappresentati inoltre romanzi, opere storiche, trattati d'educazione morale, una enciclopedia, libri di geografia, di canto e persino di scherma. Il gusto per i classici antichi è testimoniato dalla presenza di Strabone, Tolomeo, Seneca etc. Pierre-Marie Gy, in «Revue des sciences philosophiques et théologiques» 76 (1992) 158-9, segnala i codici liturgici
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 14 - 7844; 16 - 9234
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-passion-des-manuscrits-enluminés-bibliophiles-/263874