L'A. esamina il rapporto tra il tempo storico e il tempo liturgico nel monastero di Montecassino nel periodo dell'abate Desiderio (1058-1087), leggendone gli intrecci e gli sviluppi anche attraverso la produzione manoscritta. Sotto Desiderio, Montecassino subisce in maniera incisiva l'influsso di Roma, come dimostrano diversi codici, tra cui il Vat. Barb. lat. 631 contenente il pontificale romano, realizzato nell'abbazia alla fine dell'XI secolo, e i due mss. Montecassino, Archivio dell'Abbazia, 318 e Vat. lat. 3227, entrambi testimoni dell'inno
O Roma nobilis. Per la liturgia corale fondamentale è il
Breviarium sive Ordo officiorum per totam anni decursionem il cui testo è tradito dai codici Paris, Mazarine, 364; Vat. Urb. lat. 585 e Vat. lat. 4928; Montecassino, Archivio dell'Abbazia, 198 e 199. Per la preghiera personale, l'A. menziona il codice Montecassino, Archivio dell'Abbazia, 442, copiato in parte dal cronista Leone Marsicano: si tratta infatti di una silloge di orazioni personali, un vero e proprio «manuale di preghiere» dello stesso abate Desiderio. La seconda parte del saggio mette in luce le connessioni tra la prassi liturgica cassinese e la comunità monastica. Tale connessione si esprime nel libro dell'
officium capituli, di cui il manoscritto Montecassino, Archivio dell'Abbazia, 47 rappresenta un prezioso esemplare. Il necrologio contenuto nel codice e analizzato dall'A. conserva 6500 nomi scritti in un lasso di tempo che va dal XII al XV secolo. Tra le commemorazioni compare anche quella dedicata a Pier Damiani. (Maria Ferraiuolo)
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