Elena Abramov-van Rijk Mysterious Amphion: A Trecento Musician, His Adrmirers and His Critics StMu 5 (2014) 241-72 Abstract
L'A. propone un'analisi comparativa di tre componimenti: il madrigale Nel mezo a sei paon intonato da Giovanni da Cascia, la ballata adespota Io son un pellegrin (attribuita da alcuni studiosi a Landini, da altri ancora a Giovanni); e il sonetto, non messo in musica, O Anfione o Narcisso novello, che un codice (il ms. Città del Vaticano, BAV, Vat. lat. 3213) attribuisce a Dino Frescobaldi, ma che P. Stoppelli ha assegnato a Giovanni Fiorentino, autore della raccolta di novelle Il Pecorone, altresì identificato con il giullare noto all'epoca col soprannome Malizia Barattone. Gli indizi raccolti suggeriscono la possibilità che il destinatario dei tre componimenti sia Jacopo da Bologna. Nel primo caso, la metafora ornitologica, oltre a ricondurre a un gruppo ben identificato di madrigali messi in musica da Giovanni e Jacopo, suggerisce che il destinatario sia un cantore, dotato di grande bellezza, ma di cui si deplora il tedioso canto. Nella ballata, questi elementi ricorrono in modo ancor più esplicito: il pellegrino in cerca di elemosina è un cantore errante e di bell'aspetto. Un punto di contatto tra le due intonazioni, che l'A. ritiene ascrivibili a Giovanni, è la struttura ripetitiva del Tenor, che si giudica plausibile come «song/dance melody», metafora della scarsa inventiva del destinatario, nell'ottica di una rivalità tra i due compositori, che può contare anche sulla testimonianza di Filippo Villani. L'interpretazione del sonetto attribuito a Giovanni Fiorentino è conseguentemente proiettata a identificare il destinatario, celato dalla metafora mitologica come Anfione/Narciso, con Jacopo. I due argomenti principali a favore di tale identificazione sono la presenza di Giovanni Fiorentino a Milano nei primi anni Cinquanta, che coinciderebbe con la supposta presenza di Jacopo presso i Visconti, e il fatto che la bellezza esteriore del destinatario dei tre testi troverebbe conferma nella miniatura del codice Squarcialupi, dove Jacopo è raffigurato come un giovane dai capelli biondi. Riduci Argomenti e indici Jacopo da Bologna, AUTORI E TESTIArti figurative, ALTRE DISCIPLINE E FORME D'ARTEBallata, Generi e forme - GENERI EXTRALITURGICIDino Frescobaldi, AUTORI E TESTIFilologia e ecdotica - TRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTIFrancesco Landini, AUTORI E TESTIGiovanni da Cascia, AUTORI E TESTIGiovanni Fiorentino, AUTORI E TESTIMadrigale, Generi e forme - GENERI EXTRALITURGICIMilano, Biblioteche medievali, istituzioni religiose, città e università, VITA MUSICALEPhilippus Villani, AUTORI E TESTIPoesia italiana. Polifonia, Poesia romanza, Musica vocale - GENERI EXTRALITURGICISonetto, Generi e forme - GENERI EXTRALITURGICITesto verbale, TEORIA E ANALISIIndice analitico: | Anfione (Nomi e cose notevoli) Ars nova (Nomi e cose notevoli) Malizia Barattone (Nomi e cose notevoli) Narciso (Nomi e cose notevoli) Visconti (Nomi e cose notevoli) |
Manoscritti Scheda N: 18 - 58 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-mysterious-amphion-a-trecento-musician-his-adrmir/26769 |
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Achter Internationaler Gregorianik-Kongress der AISCGre in Florenz. 100 Jahre Graduale Romanum: Erbe und Herausforderung - 28. Mai bis 2. Juni 2007 Abstract
Cronaca dell'VIII congresso dell'AISCGre, nel corso del quale sono intervenuti J.B. Göschl (sul Graduale Romano del 1908), G. Baroffio (sull' Editio Medicaea del Graduale), D. Saulnier (sulla questione della possibilità di ricostruzione di una «versione originale» delle melodie gregoriane), C. Pouderoijen (sulle alterazioni cromatiche e il loro rapporto con l'interpretazione del testo), N. Albarosa (a proposito dello sviluppo dell'interpretazione semiologica del canto gregoriano), F.K. Prassl (sul canto come forma di esegesi biblica patristica) RiduciRecensioni e segnalazioni Argomenti e indici Scheda N: 15 - 1177 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/achter-internationaler-gregorianik-kongress-der-ai/23223 |
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Franco Ackermans Cambio di modo o note cromatiche in relazione al testo StGr 32 (2016) 33-64 Abstract
Attraverso l'esame di numerosi esempi musicali si dimostra che fra le note cromatiche lecite nel repertorio gregoriano va considerato, oltre al Si bemolle grave e al Mi bemolle, il Fa diesis. Dopo aver richiamato i punti di riferimento della teoria musicale (in particolare Guido d'Arezzo, Hucbald, ma anche Frutolf e i redattori dei mss. Montpellier, Bibl. Interuniversitaire, Section de Médecine, H 159; Paris, BnF, lat. 903), l'A. mostra come i notatori dei manoscritti diastematici evitarono di scrivere le note proibite con l'intento di non tradire nella sostanza il dettato melodico che le conteneva: 1) ricorrendo alle trasposizioni ammesse dai teorici alla V superiore o alla IV inferiore per Protus, Deuterus e Tritus, questo il caso in particolare del ms. Montpellier, Bibl. Interuniversitaire, Section de Médecine, H 159; 2) attraverso la trasposizione parziale di alcuni incisi o la sostituzione di una o più note, ms. Paris, BnF, lat. 903. Più complesso il caso del Fa diesis, visto che la trasposizione alla IV superiore non esisteva nel monocordo di Guido, e per questo forse responsabile della scomparsa di alcune sonorità della musica medievale di cui rimangono chiare testimonianze sia nella tradizione manoscritta, sia nelle fonti teoriche. Si considerano in particolare esempi di slittamenti all'interno della melodia tra Protus e Deuterus e tra Tritus e Tetrardus. Considerando l'intento espressivo di alcuni cromatismi in relazione al testo, l'A. ritiene fondamentale che nelle moderne edizioni essi siano portati alla luce. Le testimonianze teoriche e le varianti melodiche e testuali oggetto di studio sono tratte, oltre che da quelle già citate, dalle seguenti fonti (l'A. utilizza sigle di cui non sempre è dato lo scioglimento): mss. München, BSB, Clm 9921; Clm 14965a; Clm 14965b, Tonario di Frutolf; Clm 17010 (Schäftlarn); Paris, BnF, lat. 12044; lat. 9425; lat. 13159, Tonario; lat. 12050, Tonario; lat. 776; n.a. lat. 1669, Graduale di Gubbio; Graz, Universitätsbibl., 807; Einsiedeln, Stiftsbibl, 121; Laon, BM «Suzanne Martinet», 239; Metz, Médiathèque «Le Pontiffroy» ( olim BM), 351, Tonario; Sankt Gallen, Stiftsbibl., 381, Tonario; 20, Wolfcoz-Psalter; Benevento, Bibl. Cap., 34; Verdun, BM, 759; Cambrai, Médiathèque Municipale ( olim BM) 61 (62); Bamberg, Staatsbibl., Lit. 5 (Ed.V.9), Tonario; Sankt-Peterburg, Rossijskaja Nacional'naja Bibl., lat. O.v.I.6, Graduale di Notre-Dame a Rouen; Berlin, SB, lat. 4° 664; Stuttgart, Württembergische Landesbibl., Bibl. 2° 23, Stuttgarter Psalter; Utrecht, Bibl. der Rijksuniversiteit 32, Salterio di Utrecht; Modena, Bibl. e Arch. Cap., O.I.7; Chartres, BM, 47 (40) (?). Edizioni: Graduale di Hermesdorff, 1863; Liber Gradualis (Graduale di Pothier), 1883; Graduale Romanum, 1908; Graduale Triplex, 1979; Graduale Novum, 2011. Riduci Argomenti e indici Manoscritti Bamberg, Staatsbibliothek, Lit. 5 (Ed.V.9)Benevento, Biblioteca Capitolare, 34Berlin, Staatsbibliothek zu Berlin - Preußischer Kulturbesitz, lat. 4° 664Cambrai, Le Labo - Cambrai (olim Bibliothèque Municipale), 61 (62)Chartres, Médiathèque «L'Apostrophe» (olim Bibliothèque Municipale), 47 (40) (?)Einsiedeln, Stiftsbibliothek, 121 (Msc. 1151; Nr. XIII)Graz, Universitätsbibliothek, 807 (41/2 Quarto)Laon, Bibliothèque Municipale «Suzanne Martinet», 239Metz, Médiathèque Verlaine (olim Bibliothèque Municipale; Médiathèque «Le Pontiffroy»), 351Modena, Biblioteca e Archivio Capitolare, O.I.7Montpellier, Bibliothèque Interuniversitaire, Section de Médecine, H 159München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 9921München, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 14965aMünchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 14965bMünchen, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 17010Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 9425Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 12044Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 12050Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 13159Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 776Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 903Paris, Bibliothèque Nationale de France, n.a. lat. 1669Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 20Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 381Sankt-Peterburg, Rossijskaja Nacional'naja Biblioteka (olim Gosudarstvennaja ordena Trudovogo Krasnogo Znameni Publicnaja Biblioteka im. M.E. Saltykova Scedrina), lat. O.v.I.6Stuttgart, Württembergische Landesbibliothek, Bibl. 2° 23 «Stuttgarter Bilderpsalter»Utrecht, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, Hs. 32 (Eccl. 484) «Salterio di Utrecht»Verdun, Bibliothèque Municipale, 759 Scheda N: 21-23 - 627 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-cambio-di-modo-o-note-cromatiche-in-relazione-al-/29593 |
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Actas del I Congreso Nacional de Latín Medieval. León, 1-4 de diciembre de 1993 cur. Maurilio Pérez González, León, Universidad de León, Secretariado de Publicaciones 1995 pp. 670 tavv. Abstract
Gli atti rispecchiano le tre sezioni del congresso: codicologia e critica del testo, generi letterari in latino medievale, latino medievale e lingue volgari (romanze), tavole rotonde. Si segnalano a parte i saggi di F. Plaza Picón, V. Calvo Fernández, J. Castro Sánchez RiduciRecensioni e segnalazioni Argomenti e indici Scheda N: 3 - 1707 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/actas-del-i-congreso-nacional-de-latín-medieval-le/9417 |
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Luigi Agustoni - Rupert Fischer - Johannes Berchmans Göschl - Godehard Joppich - Liobgid Koch - Heinrich Rumphorst Proposte per la restituzione di melodie del «Graduale Romanum» trad. Nino Albarosa, StGr 16 (2000) 59-100 Abstract
Traduzione di Vorschläge zur Restitution von Melodien des «Graduale Romanum», comparso in BGreg 21 (1996; cfr. MEM IV-V 475), primo di una serie di contributi che, pur rifuggendo la definizione di editio authentica o di editio critica, si prefiggono di fornire fondate proposte melodiche a coloro che intendono interpretare i canti gregoriani avvicinandosi il più possibile all'originaria strutturazione. In questo primo articolo gli AA. espongono i criteri adottati per la restituzione melodica, presentano in ordine di importanza i mss. consultati (Laon, Bibl. Mun., 239; Sankt Gallen, Stiftsbibl., 359, 339 e 376; Einsiedeln, Stiftsbibl., 121; Bamberg, Staatliche Bibl., Lit. 6; Chartres, Bibl. Mun., 47; Benevento, Bibl. Cap., 34 e 40; Paris, BNF, lat. 776 e lat. 903; Graz, Univbibl., 807; Montpellier, Bibl. Interuniv., Section de Medicine, H 159; Sankt-Peterburg, Rossijskaja Nacional'naja Biblioteka, lat. O.v.I.6; Verdun, Bibl. Mun., 759; Montecassino, Archivio e Biblioteca dell'Abbazia, 540, 546 e 318; Città del Vaticano, Bibl. Apostolica Vat., Vat. lat. 6082; Modena, Bibl. e Archivio Cap., O.I.7; Leipzig, Graduale della St. Thomaskirche, inizio XIV sec., in notazione metense, riprod.: Hildesheim 1967), offrono le necessarie indicazioni per la corretta lettura delle singole proposte di restituzione e relativo apparato critico, raccontano brevemente la storia ventennale del gruppo di lavoro cui si devono i risultati raggiunti, gruppo di cui essi furono membri fissi, ma al quale parteciparono anche altri studiosi come E. Cardine, G. Beres e A. Kurris. Seguono i brani del proprio della Messa delle prime quattro domeniche di Avvento (ogni brano è preceduto dai rinvii ai mss. utilizzati e al Graduale Triplex): IN Ad te levavi, RG Universi, AL Ostende nobis, OF Ad te Domine levavi, CO Dominus dabit, IN Populus Sion, RG Ex Sion, AL Laetatus sum, OF Deus tu convertens, CO Ierusalem surge, IN Gaudete, RG Qui sedes, AL Excita, OF Benedixisti, CO Dicite: Pusillanimes, IN Rorate caeli, RG Prope est Dominus, AL Veni, Domine, OF Ave Maria, CO Ecce Virgo. Le proposte di restituzione sono notate su apposito rigo sopra la redazione in forma immutata della Editio Vaticana; non sono perciò presenti i versetti degli offertori e la salmodia di comunione. Gli AA. hanno inoltre rinunciato ad una riproduzione della salmodia degli introiti per la quale rimandano alla restituzione offerta, secondo il Versicolario del ms. Sankt Gallen, Stiftsbibl., 381, da M. Hermes ( Das Versicolarium des Codex St. Gallen 381, BGreg 19, 1995, pp. 29-59). Riduci Argomenti e indici Gradualia - FONTI DELLA MONODIA LITURGICAAd te Domine levavi, Offertorium, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAAd te levavi, Introitus, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAAve Maria, Offertorium, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICABenedixisti, Offertorium, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICADeus, tu convertens, Offertorium, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICADicite Pusillanimes, Communio, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICADominus dabit, Communio, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAEcce virgo, Communio, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAEx Sion, Graduale, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAExcita, Alleluia, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAFilologia e ecdotica - TRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTIFONTI DELLA MONODIA LITURGICAGaudete in Domino, Introitus, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAIerusalem surge, Communio, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICALaetatus sum, Alleluia, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAOstende nobis, Alleluia, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAPopulus Sion, Introitus, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAPrope est Dominus, Graduale, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAQui sedes, Graduale, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICARorate caeli, Introitus, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICASTORIA DELLA MUSICOLOGIA E METODOLOGIE DI RICERCAUniversi qui te expectant, Graduale, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAVeni Domine, Alleluia, Liturgia della Messa - MONODIA LITURGICAIndice analitico: | Avvento (Anno liturgico) Graduale Romanum (Nomi e cose notevoli) Graduale Triplex (Nomi e cose notevoli) |
Manoscritti Bamberg, Staatsbibliothek, Lit. 6 (Ed.III.7)Benevento, Biblioteca Capitolare, 34Benevento, Biblioteca Capitolare, 40Chartres, Médiathèque «L'Apostrophe» (olim Bibliothèque Municipale), 47 (40) (?)Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 6082Einsiedeln, Stiftsbibliothek, 121 (Msc. 1151; Nr. XIII)Graz, Universitätsbibliothek, 807 (41/2 Quarto)Laon, Bibliothèque Municipale «Suzanne Martinet», 239Leipzig, Universitätsbibliothek, Deutsche FragmenteModena, Biblioteca e Archivio Capitolare, O.I.7Montecassino (Frosinone), Archivio dell'Abbazia (Biblioteca Statale del Monumento Nazionale), 540Montecassino (Frosinone), Archivio dell'Abbazia (Biblioteca Statale del Monumento Nazionale), 546Montecassino (Frosinone), Archivio dell'Abbazia (Biblioteca Statale del Monumento Nazionale), 318Montpellier, Bibliothèque Interuniversitaire, Section de Médecine, H 159Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 776Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 903Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 376Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 339Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 381Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 359Sankt-Peterburg, Rossijskaja Nacional'naja Biblioteka (olim Gosudarstvennaja ordena Trudovogo Krasnogo Znameni Publicnaja Biblioteka im. M.E. Saltykova Scedrina), lat. O.v.I.6Verdun, Bibliothèque Municipale, 759 Scheda N: 6-7 - 726 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-proposte-per-la-restituzione-di-melodie-del-gradu/12617 |
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Laura Albiero Les livres liturgiques à l'épreuve de la presse. Le cas du bréviaire de Beauvais GLivre 60 (2013) 28-53 tav. 1 Abstract
Vengono esaminati e collazionati il ms. Paris, Bibl. Sorbonne, 179, Breviario di Beauvais, e la sua relativa stampa del 1482. Si tratta di un puntuale studio sui metodi di lavoro dei compositori tipografici, supportato dall'ausilio di tavole riguardanti abbreviazioni, cesure, filigrane e segnature. Il Rec. sottolinea come gli esemplari stampati accolgano le caratteristiche dei relativi testimoni manoscritti. L'analisi di altre due stampe tardive del XV sec. confermano tali variazioni RiduciRecensioni e segnalazioni Argomenti e indici Manoscritti Scheda N: 19-20 - 376 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-les-livres-liturgiques-à-l-épreuve-de-la-presse-l/27260 |
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Giovanni Alpigiano - Pierluigi Licciardello (ed. comm.) «Officium sancti Donati I». L'ufficio liturgico di san Donato di Arezzo nei manoscritti toscani medievali Firenze, SISMEL. Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini 2008 pp. VIII-422 + CD tavv. 8 (La tradizione musicale 13) Abstract
Oggetto del vol. è la prima e più antica delle cinque versioni medievali conosciute dell'Ufficio del santo patrono di Arezzo (liturgia delle Ore, comprensiva dei tre notturni), databile tra il sec. X ex. e l'XI in. e tràdita dai seguenti mss. di provenienza umbro-toscana: gli Antifonari Arezzo, Arch. Cap. del Duomo, A; Firenze, Arch. della Curia Arcivescovile, s.n. «Antifonario fiorentino del XII sec.»; Lucca, Bibl. Cap. Feliniana, 602; 603; 616; 599; Siena, Bibl. Comunale degli Intronati, I.I.7; i Breviari Bibl. Marucelliana, C. 159; Lucca, Bibl. Cap. Feliniana, 605; Fonte Avellana, Arch. dell'Abbazia Santa Croce, Nn. L'ed. dei testi è curata da P. Licciardello (1. ed. interpretativa dell'Ufficio nei dieci mss. singolarmente considerati; 2. ed. critica dei canti del Proprio del santo), insieme all'introduzione storica su s. Donato e il suo culto; a G. Alpigiano si deve la sinossi delle melodie con un'introduzione sugli aspetti liturgici, agiografici e teologici dell' Officium, l'esame dei singoli manoscritti dal punto di vista notazionale, l'analisi musicologica delle antifone e dei responsori prolissi. In appendice, a cura di Alpigiano, l'ed. dei seguenti testi: Passio sancti Donati III (BHL 2294), Officium sancti Donati III versione, quella beneventana del sec. XIV in. (ms. Benevento, Bibl. Cap., 848), Officium sancti Donati I nel Liber ordinarius del Duomo di Arezzo (ms. Arezzo, Arch. Cap., P del sec. XIII). Si segnala a parte in questo vol. di MEM il CD audio allegato, in cui l'insieme vocale Vox cordis propone, sotto lo stesso titolo, l'esecuzione dell'Ufficio edito. La pubblicazione è recensita in RIMu 43-45 (2008-2010) pp. 491-3 da M. Gabbrielli che ne apprezza il rigore metodologico definito esemplare, sia in relazione alla contestualizzazione storica proposta, sia dal punto di vista filologico, in quanto gli Edd. Comm., aprendosi ad una concezione del testo non condizionata al raggiungimento di una lezione «originaria», vera o presunta, possono dare risalto agli interventi apportati a questo Ufficio sincronicamente e diacronicamente dai diversi trascrittori, rivelandone così il ruolo attivo all'interno della tradizione. (Stefania Vitale) Riduci Argomenti e indici Liturgia delle Ore - MONODIA LITURGICAAntiphona, Liturgia delle Ore - MONODIA LITURGICAAntiphonaria Officii, Antiphonaria - FONTI DELLA MONODIA LITURGICAArezzo, Biblioteche medievali, istituzioni religiose, città e università, VITA MUSICALEBenevento, Biblioteche medievali, istituzioni religiose, città e università, VITA MUSICALEBreviaria - FONTI DELLA MONODIA LITURGICAFilologia e ecdotica - TRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTILibri ordinarii - FONTI DELLA MONODIA LITURGICANotazioni dell'Italia centrale, Semiografia - TRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTIResponsorium prolixum, Liturgia delle Ore - MONODIA LITURGICAToscana, Aree geografiche, VITA MUSICALEUmbria, Aree geografiche, VITA MUSICALEIndice analitico: | Donatus ep. Aretii mart. (Santi) Mattutino (Anno liturgico) Ufficio (Nomi e cose notevoli) |
Luoghi: | Arezzo
Benevento
Toscana
Umbria
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Manoscritti Arezzo, Archivio Diocesano e Capitolare, Duomo AArezzo, Archivio Diocesano e Capitolare, Duomo PBenevento, Biblioteca Capitolare, 848Firenze, Archivio della Curia Arcivescovile, s.n. (1)Firenze, Biblioteca Marucelliana, C. 159Fonte Avellana (Pesaro-Urbino), Archivio dell'Abbazia Santa Croce, NnLucca, Biblioteca Capitolare Feliniana, 602Lucca, Biblioteca Capitolare Feliniana, 603Lucca, Biblioteca Capitolare Feliniana, 605Lucca, Biblioteca Capitolare Feliniana, 616Lucca, Biblioteca Capitolare Feliniana, 599Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, I.I.7 Scheda N: 13-14 - 258 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/officium-sancti-donati-i-l-ufficio-liturgico-di-sa/21734 |
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Alison Altstatt Re-Membering the Wilton Processional Notes 72 (2016) 690-732 Abstract
L'A. ha identificato 34 carte, conservate in varie istituzioni e biblioteche principalmente nordamericane, come facenti parte del perduto «Processionale di Wilton». La fonte liturgica dell'omonimo convento femminile inglese di fondazione anglosassone, apparentemente redatta fra il 1250 e il 1320, venne interamente trascritta nel XIX sec. dal monaco e studioso solesmense dom P. Jausions prima di scomparire dalla circolazione. La trascrizione di Jausions è oggi conservata a Solesmes, Abbaye Saint-Pierre, Atelier de Paléographie musicale, 596, generalmente conosciuta dagli studiosi anche come «Rollington Processional». L'A. è inoltre riuscita a dimostrare come il manoscritto sia stato smembrato e poi venduto in fascicoli e fogli singoli dal collezionista statunitense Otto F. Ege intorno al 1948, le 34 carte ritrovate provenendo per l'appunto proprio da uno di tali fascicoli; è inoltre riuscita a identificare un'ulteriore carta appartenente al codice e conservata senza segnatura nelle «Special Collections» della University of Iowa Libr. Partendo dalle carte identificate e dalla trascrizione di Jausions, l'A. prende in esame vari aspetti della fonte frammentaria, che vanno da informazioni strettamente codicologiche a considerazioni di paleografia testuale e notazionale, prospettando altresì come le digital humanities possano offrire in un futuro prossimo la possibilità di riunificare virtualmente manoscritti in passato dismembrati. Riduci Argomenti e indici Manoscritti Scheda N: 19-20 - 421 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-re-membering-the-wilton-processional/27171 |
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Giuseppe Renzo Ambrogio (ed. comm.) Matteo di Dino Frescobaldi Rime Firenze, Le Lettere 1996 pp. 136 Abstract
Ed. commentata delle rime attribuite, non sempre univocamente, ... Leggi tuttoEd. commentata delle rime attribuite, non sempre univocamente, a Matteo di Dino Frescobaldi. Le 54 rime sono tràdite dai seguenti mss.: Città del Vaticano, B.A.V., Barb. lat. 3679; Chig. L.IV.131; Vat. lat. 3213; Vat. lat. 4830; Firenze, Bibl. Medicea Laurenziana, Redi 184; B.N.C.F. II.II.40; Magl. VII.993. Il rec. discute le scelte relative ai problemi attributivi e ai criteri di edizione RiduciRecensioni e segnalazioni Argomenti e indici Manoscritti Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 3679Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. L.IV.131Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 4830Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3213Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Redi 184Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, II.II.40 (Magl. VII.1009)Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.993 Scheda N: 2 - 379 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/rime/5725 |
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Renate Amstutz Ludus de decem virginibus. Recovery of the Sung Liturgical Core of the Thuringian «Zehnjungfrauenspiel» Toronto, Pontifical Institute of Mediaeval Studies (PIMS) 2002 pp. XXXVI-412 microfiche (Pontifical Institute of Mediaeval Studies. Studies and Texts 140) Abstract
Il Ludus de decem virginibus turingiano risale al XIV sec. e costituisce uno dei più importanti drammi medievali prodotti nelle regioni della Germania centrale. A differenza di altri drammi basati sui principali eventi delle Sacre Scritture, in tutta Europa sono sopravvissuti solo quattro testi sulla parabola narrata nel Vangelo di Matteo (25: 1-13). La versione conosciuta in Turingia è attestata in due mss. che ne trasmettono due versioni distinte. Il primo, databile tra 1350 e 1371, è conservato presso lo Stadtarchiv di Mühlhausen (87/20, olim 60/20) e conserva la versione in lingua maccheronica. Il secondo risale al 1428 e riporta una versione solo in vernacolo (Darmstadt, Hessische Landes- und Hochschule Bibl., 3290). Porzioni testuali più o meno consistenti si ritrovano però anche in altri drammi di area tedesca. Il testo, in latino maccheronico, è stato più volte edito già a partire dalla metà del XIX sec. ma molti suoi aspetti non hanno ancora ricevuto sufficiente considerazione. Prefiggendosi l'obiettivo di riportare alla luce la dimensione liturgico-musicale del dramma, l'A. si concentra in particolar modo su trentasei canti in latino, il loro testo, la loro musica e le relazioni con la tradizione liturgica e paraliturgica: tali canti sono indicati nel ms. di Mühlhausen solamente attraverso il loro incipit testuale, mentre essi sono del tutto assenti in quello di Darmstadt (che, pertanto, è destinato a svolgere un ruolo del tutto secondario all'interno dello studio). Questa caratteristica del testimone più antico sembra suggerire che la messa in scena del dramma prevedesse l'impiego di melodie comunemente usate nella pratica liturgica, che quindi non necessitavano di una codificazione scritta: l'individuazione e la restituzione di tali melodie è resa possibile dal ricorso ai libri liturgici in uso all'epoca in quella regione. Tuttavia, poiché spesso tali incipit possono essere riferiti a più di un brano, la loro identificazione è fondata su un'attenta indagine sul legame di ciascuna con la liturgia. La metodologia adottata a tale scopo parte da un'analisi paleografica delle indicazioni presenti nel ms. di Mühlhausen, che conducono alla correzione di numerose lezioni che nelle precedenti edizioni erano state male interpretate, quando non addirittura omesse. Un ulteriore livello di indagine su tali indicazioni è volta alla conoscenza del loro ruolo all'interno del dramma e dei risvolti liturgici che esse implicano. Segue un'articolata disamina sui testimoni medievali (drammatici e liturgici) che trasmettono ciascun canto, in modo da comparare e valutare la forma testuale e musicale assunta in ciascun testimone: i dati così ricavati sono catalogati per essere poi utilizzati come base per tentare la restituzione testuale dei canti. Questo lavoro di classificazione permette anche di individuare i testimoni «collaterali» indispensabili per la ricostruzione delle melodie (il ms. di Mühlhausen, infatti, è privo di indicazioni musicali): particolare attenzione viene rivolta al cosiddetto «dialetto germanico» e alle particolari formule di recitazione in uso a Magonza ( Accentus Moguntinus), varianti regionali del repertorio romano che, presumibilmente, sono state accolte nelle melodie eseguite nel Ludus. Chiude lo studio una valutazione critica sul tale lavoro di ricostruzione, valutazione finalizzata ad affermare la centralità delle componenti liturgico-musicali all'interno del dramma e delle interrelazioni tra gli elementi sacri e quelli vernacolari. Infine, viene fornito un giudizio sulla funzione dei canti latini all'interno dell'intera struttura drammatica: se gli studi condotti precedentemente sul Ludus delle vergini tendevano a sottovalutare il ruolo svolto da questi brani, relegandoli al ruolo di trait-d'union tra le scene in vernacolo, la presente indagine tende invece ad attribuire loro un peso maggiore tanto sulla base dell'economia complessiva dello spettacolo, quanto sull'impatto che essi potevano esercitare sul pubblico. L'opera è stata recensita da Andreas Traub in MLJ 39 (2004) 158-60. (Claudio Vellutini) Riduci Argomenti e indici Manoscritti Scheda N: 8 - 191 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-ludus-de-decem-virginibus-recovery-of-the-sung-li/14924 |