L'articolo si apre con alcune considerazioni di T. Gregory sul pensiero scientifico altomedievale, strettamente connesso alla nuova concezione cristiana di
natura, basata su una cosmologia ben diversa da quella classica, che trova i suoi fondamenti non nella scienza ellenistica trasmessa dalla manualistica tardo antica, ma nella Bibbia e soprattutto nel Genesi. L'A. affianca alla lettura allegorica della natura un approccio razionalistico complementare: scopo dell'articolo è fornire una panoramica degli approcci razionalistici della fisica elementare nell'alto medioevo. Il primo contesto preso in esame è l'eredità antica e tardo antica: Platone parla di elementi in due passi del
Timeo e, nonostante le traduzioni latine manchino di queste sezioni, la teoria viene ripresa da Apuleio nel
De Platone et eius dogmate e soprattutto nel commento di Calcidio e, in maniera simile, in quello di Proclo, che recupera la teoria delle proporzioni dell'
Introductio arithmeticae di Nicomaco di Gerasa. Più libero è il rimando di Macrobio nel commento al
Somnium Scipionis, mentre anche Boezio riprende la cosmogonia del
Timeo nel
De institutione arithmetica, anch'esso basato su Nicomaco; l'opera boeziana sarà un'ottima chiave di accesso al
Timeo e verrà ripresa da alcuni commenti altomedievali alla
Consolatio Philosophiae. Il primo testo pienamente altomedievale analizzato è l'
Excerptum de quattuor elementis annesso alla redazione Delta delle
Institutiones di Cassiodoro. Del testo è importantissimo il diagramma sui quattro elementi accluso, che illustra la teoria delle sei qualità neoplatoniche. Esse vengono giustapposte alle quattro qualità aristoteliche, citate secondo l'
Hexameron di Ambrogio, nel
De natura rerum di Isidoro. La fisica elementare viene poi trattata in maniera relativamente dettagliata, tra IX e XI secolo, soprattutto nei commenti al
De nuptiis di Marziano Capella e alla
Consolatio boeziana, come in quello attribuito a Remigio d'Auxerre. In esso compare il termine
sizigia, utilizzato anche da Macrobio nei
Saturnalia, nella traduzione eriugeniana del
De imagine di Gregorio di Nissa; la fonte di Remigio potrebbe essere lo stesso Eriugena delle
Adnotationes in Martianum. Vengono poi analizzati i commenti alla
Consolatio di Adalboldo II e del cosiddetto Anonimo di Erfurt, riconducibile all'insegnamento di un
magister Menegaldus. Altro tipo di fisica elementare meno teorica è quello veicolato dai problemi fisici e dalle questioni naturali, basati sulla tradizione platonico-aristotelica e riscontrabili nei
Saturnalia, nel commento al
Calculus di Abbone di Fleury, nei
Problemata pseudo-aristotelici e nelle
Solutiones ad Chosroem del neoplatonico Prisciano Lido. Chiudono l'articolo delle riproduzioni da Paris, BnF, lat. 12963 e lat. 7361 e la discussione sulla lezione. (Fabio Mantegazza)
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