L'A. stabilisce una netta distinzione tra i testi anonimi che sono stati concepiti come pseudo-ovidiani, scritti con spirito di imitazione (
De anulo,
De somnio), dagli altri para-ovidiani, scritti con spirito di emulazione e che riprendono solo alcuni aspetti (retorici, scientifici o naturalistici) dell'opera di Ovidio: l'A. definisce questi testi «pseudoepigrafi», nella misura in cui il valore ovidiano di
auctoritas ha lo scopo di donare attendibilità al testo in esame. A partire dall'XI secolo, Ovidio maestro d'amore e di buone maniere (
Amores,
Ars amatoria,
Remedia amoris) ispira l'
Ovidius puellarum, il
Pamphilus, la
Doctrina mense e l'
Elegia de ludo schaccorum; Ovidio naturalista e teorico di dottrine cosmogoniche (
Metamorphoses) è il punto di partenza per la
Nux, il
De cuculo, il
De philomela, il
De lupo, il
De mirabilibus mundi; Ovidio esperto conoscitore del corpo e delle sue parti (
De medicamine faciei femineae) è la base per il
De medicamine aurium, il
De quattuor humoribus e il
Carmen de ventre. L'ultima parte del saggio è invece dedicata alla fortuna dello pseudo-ovidiano
De vetula (XIII secolo), dotato anche di
accessus, un testo scolastico di grande fortuna nel basso medioevo. (Luca Villani)
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