L'A. studia l'evoluzione delle prerogative e del prestigio dei diaconi nel medioevo da un punto di vista storico e teologico. Nella prima parte del saggio si analizzano le funzioni del diacono nel periodo precedente al concilio di Nicea, di cui due importanti fonti sono la
Tradizione apostolica di Ippolito di Roma e la
Didascalia. In tale periodo i diaconi detenevano una posizione di supremazia rispetto ai sacerdoti ed erano ordinati unicamente dal vescovo mediante il rituale dell'imposizione delle mani. Essi svolgevano un ruolo di assistenza in funzioni liturgiche, amministrative ed esecutive, soprattutto in rappresentanza del vescovo. Nella seconda parte, si analizzano le cause del declino del prestigio del diaconato, tra le quali determinante fu la definizione più rigida del
cursus honorum ecclesiastico; la figura del diacono si trovò così a essere sempre più subordinata a quello del presbitero, assumendo gradualmente il ruolo di assistente di quest'ultimo, come emerge dagli
Statuta ecclesiae antiqua. Nella terza parte, l'A. analizza gli ulteriori sviluppi del diaconato tra VI e XII secolo attraverso le testimonianze del
De septem ordinibus ecclesiae dello pseudo Girolamo, del
De ecclesiasticis officiis di Isidoro di Siviglia e dell
'Epistola ad Leudefredum pseudo isidoriana, dove egli risulta semplice assistente liturgico, ruolo che fu canonizzato definitivamente dal decreto di Graziano. Nella quarta parte, l'A. rivolge l'attenzione alla cerimonia dell'ordinazione del diaconato, soffermandosi in particolare sui rituali tra V e VIII secolo, descritti nel
Sacramentarium Leonianum e nel
Sacramentarium Gregorianum. Si occupa poi dell'arcidiaconato, una carica nata con funzione di supervisione nei confronti dei diaconi della diocesi. Dopo la riforma gregoriana e la maggiore centralizzazione della struttura ecclesiastica anche il ruolo dell'arcidiacono perse gradualmente il suo prestigio: nel XIII secolo, infatti, molti sinodi posero limitazioni alla giurisdizione degli arcidiaconi, soprattutto mediante la creazione di due nuove cariche: il vicario generale e il cancelliere. (Felicia Tafuri)
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