Il presente catalogo contiene la descrizione di 54 ... Leggi tutto

Il presente catalogo contiene la descrizione di 54 manoscritti conservati presso la Biblioteca Vallicelliana di Roma, per un totale di 70 unità codicologiche, che trasmettono opere di autori latini di epoca classica e tardo antica. Il loro numero relativamente esiguo riflette sia il fatto che nell'epoca di formazione della biblioteca la diffusione del libro a stampa prevaleva nettamente su quella del manoscritto, sia l'interesse marginale verso la classicità a fronte dell'impronta fortemente controriformista dell'istituzione, che privilegiava testi di erudizione ecclesiastica e agiografica, sia le perdite e sottrazioni verificatesi nel corso dei secoli (l'A. ha potuto riscontrare con certezza la mancanza di 16 esemplari, elencati alle pp. 18-19, sottratti dagli stessi Oratoriani al tempo dell'invasione francese). Il censimento è stato realizzato tramite esame autoptico e con l'ausilio dell'Inventarium omnium codicum manuscriptorum Graecorum et Latinorum Bibliothecae Vallicellanae digestum anno Domini MDCCXLIX, allestito dal bibliotecario e padre oratoriano Vincenzo Vettori e disponibile in forma manoscritta, nonché delle schede consultabili nel sito Manus Online (https://manus.iccu.sbn.it/). Fra gli esemplari schedati, quelli ascrivibili al lascito del fondatore, l'umanista portoghese Achille Stazio (1524-1581), sono: B. 61, U.C. VI (Teodulo Ecloga; Prudenzio Tituli historiarum; Persio Saturae; Orazio Ars poetica); C. 60, U.C. I (commenti alla Tebaide di Stazio) e III (pseudo Aurelio Vittore De viris illustribus urbis Romae; Festo Breviarium; Livio Periochae); F. 67 (Terenzio Andria, Eunuchus, Heautontimorumenos, Adelphoe, Phormio, Hecyra) e F. 93, U.C. III (Properzio Elegiae, Tibullo Elegiae, e vari componimenti poetici fra cui Lodrisio Crivelli Ad Polymniam musam in laudem Pientiae civitatis); quelli che recano l'ex-libris di padre Vincenzo Badalocchio (1529-1593) sono invece: B. 48, U.C. I (Rhetorica ad Herennium) e III (Ovidio Metamorphoseon libri XV); C. 66, U.C. III (Giovanni Antonio Campano Ad cardinalem Papiensem de fratris obitu consolatoria); C. 67, U.C. IV (Orazio Carmina, Epodon e Carmen saeculare); C. 74 (Girolamo Vita Pauli Thebaei; Orazio Ars poetica); C. 76 (Cicerone De senectute e Paradoxa stoicorum, volgarizzamenti); C. 77 (Cicerone Epistolae ad familiares); D. 30 (Lattanzio Divinae institutiones); F. 6 (Giustino Epitome); uno solo appartenne a padre Antonio Gallonio (1556-1605): si tratta del ms. R. 33, contenente fra l'altro le Historiae di Orosio, l'Epitome de Tito Livio di Floro, il Liber de militia di Leonardo Bruni, parti dei Chronica e dell'Historia Gothorum di Isidoro e i Flores chronicorum di Bernardo Gui. Si segnalano inoltre tre codici appartenuti al vescovo Torquato Perotti, discendente di Niccolò, che nel 1640 lasciò la sua raccolta libraria alla Vallicelliana: A. 35 (Boezio De consolatione Philosophiae); G. 44 (Historia Augusta); R. 43 (Cicerone Epistolae ad familiares e In Catilinam III; pseudo Demostene Oratio ad Alexandrum regem). Degli altri manoscritti non è nota la provenienza, ma si sa che la maggior parte era già in biblioteca nei primi anni del 1600. Il volume si conclude con bibliografia e indici: dei manoscritti censiti; cronologico dei manoscritti; dei manoscritti citati; di persone e luoghi; di autori e opere e delle 70 tavole a colori. (Federica Landi)
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