Dopo aver ricordato che nel tardo antico il termine ... Leggi tutto

Dopo aver ricordato che nel tardo antico il termine epitaphium poteva indicare delle brevi biografie, come dimostra l'uso che di questo vocabolo fa Girolamo in alcune sue lettere (Epist. 60, 75 e 108), l'A. passa ad analizzare la Vita s. Adalhardi e la Vita Arsenii di Pascasio Radberto, dedicate a due abati di Corbie imparentati con Carlo Magno, l'Epitaphium domnae Adalhelaide augustae, testo tradito dal ms. Wien, ÖNB, 622, scritto da Odilone di Cluny per la morte dell'imperatrice, e la biografia di Odilone scritta da Iotsaldo. Sulla base di questa disamina l'A. dimostra che tutti gli scrittori considerati riconoscono come loro modello le citate lettere di Girolamo e spiega lo scarso successo del termine epitaphium inteso nel senso di «opera biografica» con il fatto che, usando questo vocabolo riferito alla propria opera, l'autore che ne faceva uso entrava in competizione con Girolamo e Ambrogio. Pertanto, il termine è stato usato solo da autori consapevoli delle proprie capacità poetiche in scritti in cui venivano celebrate personalità illustri. (Carla Piccone)
Riduci

L'A. descrive il linguaggio legato alla spiritualità ... Leggi tutto

L'A. descrive il linguaggio legato alla spiritualità mariana nei secoli IX e X accennando alle espressioni vicine a formule d'omaggio vassallatico, tipiche del mondo feudale, rivolte dai fedeli alla Domina loci, che si diffondono attraverso scritti occasionati da feste mariane e da commenti a passi evangelici riguardanti la Vergine. In riferimento a questi ultimi spiccano le omelie mariane del monaco benedettino Aimone, allievo di Alcuino, come l'Homilia V in solemnitate perpetuae virginis Mariae. D'obbligo la menzione della riflessione sviluppata da Rabano Mauro, nelle omelie per la natività di Maria e per la sua assunzione; da Pascasio Radberto, nel suo De partu Virginis e nell'omelia sull'assunzione; da Ratramno di Corbie, nel De eo quod Christus ex virgine natus est. Alla traduzione dal greco compiuta dal monaco Paolo diacono di Napoli si deve poi la diffusione in Occidente di due racconti del VII secolo: il Miraculum s. Mariae de Theophilo poenitente e la Vita s. Mariae Aegyptiacae. Svolse poi un importante ruolo per lo sviluppo di pratiche pie la riforma cluniacense, come quelle formulate dall'abate Oddone e menzionate da Giovanni di Salerno, nella Vita sancti Odonis, e dall'abate Odilone, ricordate dal suo biografo Iotsaldo nel De vita et virtutibus Odilonis abbatis.
Riduci

L'A. ripercorre la storia dell'ecclesiologia ... Leggi tutto

L'A. ripercorre la storia dell'ecclesiologia monastica cluniacense, da Odone a Odilone, per finire poi con Ugo di Semur, allo scopo di indagare il rapporto tra Cluny e il concetto di verginità. Il pensiero di Odone è studiato non solo nell'Occupatio, ma anche nel De vita sancti Geraldi e nella sua biografia scritta dal monaco Giovanni: nella sua riflessione è centrale la castitas prima virtù e pregio di san Geraldo, non la virginitas, che ne è ben distinta. È Odilone che fa un passo avanti e, come si può inferire dalla lettura dei suoi Sermones e della sua Vita scritta da Jotsaldo, assimila castità e verginità, facendo sua la tesi sostenuta dallo pseudo Girolamo (in realtà Pascasio Radberto) nel Cogitis me: «Qui non nubent nec nubentur erunt sicut angeli». La lettura dello ps. Girolamo entra nella liturgia della festa dell'Assunzione a Cluny, che diventa, in virtù della sua virginitas vissuta come lotta, anche un simbolo imperiale. Odilone quindi riscrive la storia di Cluny e innova con la riflessione teologica le sue fondamenta monastiche; a Ugo spetterà il compito di istituzionalizzarle. (Silvia Nocentini)
Riduci

L'approccio alle fonti agiografiche volto a individuare ... Leggi tutto

L'approccio alle fonti agiografiche volto a individuare tratti originali della comunicazione interpersonale tende a smentire i presupposti positivi, restituendo piuttosto elementi prodotti da un'oralità posteriore alla redazione del testo. Essendo letteraria, l'oralità di prima mano trasmessa dal testo è ovviamente fittizia. Le questioni linguistiche in questo ambito acquisiranno una rinnovata centralità grazie all'impegno missionario dei frati e alle loro esigenze di comunicazione. Fra le numerose fonti poste a confronto della tesi si ricordano la Passio Rufini et Valerii di Pascasio Radberto (BHL 7374), le Vitae di s. Brigida (BHL 1460), di Zosimo di Siracusa (BHL 9026), di Gilduino di Dole (BHL 3545), di Paziente (BHL 6482), di Liutgarda, scritta da Tommaso di Cantimpré (BHL 4950), del vescovo di Magdeburgo Norberto (BHL 6249), di Coletta, riformatrice delle Clarisse (BHL 1869), la Vita sancti Odilonis di Pier Damiani (BHL 6282), i Miracula sancti Mauri di Odone di Glanfeuil (BHL 5776), la Vita et miracula sancti Galli di Valafrido Strabone (BHL 3247) e il De vita et virtutibus sancti Odilonis abbatis di Iotsaldo di Cluny. (Luca Mantelli)
Riduci