Il saggio va alla scoperta della nozione del nome
lassitudo e del verbo
lasso, -
are, in particolare in relazione ai concetti di
fatigatio e di
labor. La
lassitudo si presenta come uno stato globale dalle molteplici tonalità: concerne tutto l'essere, sia nella sua dimensione fisica sia psichica; sono numerose le cause che conducono a uno stato di
lassitudo, così come diverse sono le possibili letture del termine. Il primo ambito preso in esame è quello medico, con particolare riferimento al
De anima e al
Liber canonis di Avicenna, nonché al
De melancholia di Ibn Imran. Il secondo genere di testi indagati è quello filosofico di derivazione aristotelica: considerazioni sulla fatica sono presenti ad esempio nel
Super Ethica e nel
De anima di Alberto Magno. L'argomento trova spazio infine nelle opere teologiche, a partire dal
De civitate Dei di Agostino, come emerge da vari testi, fra cui i
Moralia in Iob di Gregorio, una lettera all'abate Desiderio di Pier Damiani, il
Liber divinorum operum e il
Causae et curae di Ildegarde di Bingen, la
Glossa ordinaria, un sermone di Elredo di Rievaulx e il
Dies irae. (Giacomo Gambale)
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