sec. XIII. 2 data stimata membr. ff. III, 280, I', ff. numerati 279 in quanto la numerazione recente cala di una unità per ripetizione del nr. 109 ; i ff. I e I' sono di restauro non numerati, i restanti ff. di guardia iniziali sono antichi numerati I e II ; fascicoli 1-7 (10), 8 (8), 9-14 (10), 15 (8), 16-23 (10), 24 (12), 25-26 (10), 27 (6), 28-29 (8) Dimensioni: 357 x 236; specchio di scrittura: 28 [272] 57 x 18 [78 (12) 76] 52; rr. 57/ll. 56 Presenza di note vd. Storia del ms. Decorato Iniziali decorate RubricatoLegatura di restauroPrecedenti segnature Q.XXIX, Massa Marittima (Grosseto), Archivio Comunale (sec. XVIII)Storia del manoscritto Il manoscritto non è del tutto omogeneo: consta di un nucleo originario, databile al terzo quarto del sec. XIII, comprendente di sicuro i primi 23 fascicoli (ff. 1-225) e prolungato fino al fasc. 27 con aggiustamenti molto discreti e inserzioni di fogli in periodo ancora duecentesco: il fasc. 24 (ff. 226-237) sembrerebbe - per la mancanza della decorazione - reintegrato, forse a riparare una caduta, mentre il fasc. 25 si presenta di natura poco chiara: vi termina la parte originaria, cioè il testo nr. 1 e sono inserite, organicamente, le prime addizioni, che sono continuate ai ff. 243-247 in contesto grafico totalmente diverso, da (mano corsiva) posteriore, ancora duecentesca. Questa mano trova però il corpus già assemblato, visto che deve terminare le addizioni ai ff. 260r-261v. Altre addizioni, ai ff. 262ra-263ra sono invece del possessore trecentesco, dal nome irrestituibile che a f. Iv annota: Iste liber est mei [...] in Decretum licentiati [...] quem emi de bonis vicarie quam olim tenebam in [...]. I due quaterni finali, assegnabili grosso modo alla fine del sec. XIII, hanno diversa provenienza e potrebbero essere stati aggiunti sempre dal possessore trecentesco. Il bifoglio iniziale, con funzione di guardia è di recupero e presenta l'inizio dell'Apparato alle decretali di Innocenzo IV (inc.: Legitur in Ezechiele: Venter tuus comedet [...], De summa trinitate et fide catholica. Firmiter credimus -- De fide teneas quia , ff. IIr-v) ed alcuni interventi (una lettera) del possessore trecentesco. Questo stesso parrebbe aver apposto al marg. sup. di f. 272 una indicazione Laurencius , che però non sembrerebbe una attribuzione d'autorità per il testo che lì ha inizio. A f. Ir, marg. sup. rimane una collocazione antica: n° 22. Sulla controguardia posteriore sono stati recuperati i cartellini corrispondenti all'Inventario del 1782 (cfr. in bibl. Rossi Incunaboli , p. 117): Innocentii IV Opera Can. Codex Ms. Q XXIX e uno moderno a profili blu: 40 . Nello Spoglio Pizzetti del 1780 il codice si lascia con una certa sicurezza individuare al nr. 52, mentre nel registro alfabetico ottocentesco compare al f. 8, registro G.28 , numero di matricola 1233. Bibliografia Schulte (1877), II; Rossi Incunaboli (1995); Murano Codici medievali (1999), pp. 23-24; Mss. med. GR, LI, MS (2002), p. 46 scheda nr. 24, tav. XXVI e passim; CALMA (2006), II.3 p. 340