I manoscritti della biblioteca privata di Pierre Roger (Clemente VI, 1342-1353) sono confluiti dopo la sua morte nella collezione generale del papato avignonese. Questo ne ha probabilmente assicurato la sopravvivenza. Essi si trovano in diversi inventari del XIV e del XV secolo relativi alla grande biblioteca dei papi avignonesi e sono disseminati tra la Nazionale di Parigi, qualche biblioteca spagnola (in seguito al soggiorno di Benedetto XIII a Peñíscola) e, soprattutto, nel fondo Borghese della Biblioteca Vaticana, inventariato da A. Maier. Proprio inserendosi nel lavoro di quest'ultima l'A. tenta di proseguire l'opera di ricostruzione della biblioteca personale di Clemente VI. Essa contiene all'incirca un centinaio di volumi, ma è una cifra da prendere con cautela perché comprende soprattutto i manoscritti di cui è certa l'appartenenza a Pierre Roger o comunque un legame certificato. Il primo nucleo di questi manoscritti risale al periodo universitario parigino (1315-1325). Esso comprende i mss: Vat. Borgh. 57 con ex-libris del 1312 (traduzione di Ermanno del commento di Averroè all'Etica Nicomachea e un commento al
De inventione di Cicerone; la prima parte del ms. data al XIII secolo, la seconda al XII), Vat. Borgh. 134 (opere di Aristotele e commenti di Alberto Magno), Vat. Borgh. 13 (trattati medici), Vat. Borgh. 312 (trattati di matematica e di astronomia di Al-Fargani, Al-Zarkali, Messahala, Tolomeo, Alcabizio e Albumasar), Vat. Borgh. 247 (composito, comprende il
De potestate papae di Pietro de Palude, 1315 ca.), Vat. Borgh. 34 (ms. omogeneo, contiene scritti dello stesso Pierre sulle questioni metafisiche e meteorologiche di Aristotele, e in alcune sue parti è databile ad anni probabilmente posteriori a quelli sopra citati). Sempre al periodo universitario risalgono i manoscritti teologici, suddivisi in due gruppi, quelli che Pierre Roger ha solo letto e annotato: Vat. Borgh. 362 (del 1314, contiene
Quaestiones di Tommaso, i suoi commenti alle Sentenze e un'
abbreviatio di Riccardo Rufo al commento di Bonaventura a Pietro Lombardo), Vat. Borgh. 121 (
Quodlibeta di Goffredo di Fontaines, Egidio Romano e Giacomo da Viterbo), Vat. Borgh. 161 (trattati di Tommaso di York, Giovanni Peckham e
questiones di Bonaventura), Vat. Borgh. 316 (commento alle
Sentenze di Guglielmo di Auxerre, XIII sec.); e i manoscritti autografi dello stesso futuro papa: Vat. Borgh. 39 (del 1321, disputa sulle
Sentenze), Vat. Borgh. 83 (scritti universitari su Pietro Lombardo) e 157 (frammenti del commento ai Salmi di Pierre Roger), Vat. Borgh. 89 (dopo il 1323, contiene
quaestiones quodlibetales e dispute), Vat. Borgh. 69 (commento ai Salmi), Vat. Borgh. 34 (frammenti del commento alle
Sentenze, questioni su Aristotele e sui Vangeli). Un altro importante manoscritto, il Vat. Borgh. 231 (commenti alle
Decretali di Bernardo di Momtmirat/Abbas Antiquus, Guglielmo de Mandagout e dell'Ostiense), testimonia invece della formazione anche in campo di diritto canonico di Pierre Roger: il Vat. lat. 3847, il primo manoscritto che fu donato a Pierre Roger quando era maestro in teologia a Parigi, contiene la
Legenda sancti Thomae di Bernardo Gui. Il secondo importante gruppo di manoscritti è quello legato al periodo della predicazione che ha inizio a partire dagli anni '20 (il suo primo sermone è del 1323, mentre la predicazione diventa il fulcro della sua attività intellettuale a partire dal 1325). A questa sezione appartengono volumi spesso datati in via ipotetica: si tratta frequentemente di dizionari, glossari o florilegi, come nel caso del ms. Vat. Borgh. 10 che contiene un florilegio di Seneca (l'autore classico più citato insieme ad Aristotele nei sermoni di Pierre) o dei frammenti del ms. Vat. Borgh. 82 che riporta
expositiones e
glosse alla Bibbia. Solo il Vat. lat. 979 (raccolta di
Distinctiones) è sicuramente databile al periodo del cardinalato a Rouen. Nel ms. Vat. Borgh. 83 si trova un nuovo glossario biblico, una
tabula di Isidoro e nel Vat. Borgh. 204 una copia del florilegio filosofico intitolato
Auctoritates Aristotelis. Accanto a questa prima sezione di testi utili alla predicazione se ne trova un'altra costituita da testi integrali di altri predicatori che Pierre legge e annota: i sermoni di Giovanni d'Abbeville e di Odone di Chichester nel Vat. Borgh. 6 e la
Summa Guiotina di Guido d'Evreux suddivisa nei mss. Vat. Borgh. 65 e 66. Nel Vat. Borgh. 96 (databile agli anni 1338-1342) sono conservati i sermoni di Gerardo di Malliaco (XIII sec. ex.). L'importanza del materiale esegetico utile alla predicazione ma anche al lavoro universitario è attestata anche da vari ex libris contenuti nei mss. (risalenti al periodo del cardinalato): Reims, BM, 177 f. Iv (che contiene le Postille bibliche di Niccolò di Lyra), Paris, BNF, lat. 142 (glossa ordinaria sui profeti minori), Roma, Alessandrina, 140 (trattati speculativi di Egidio Romano), Vat. Borgh. 346 (questioni sulle
Sentenze tra cui quelle di Guglielmo di Ware), Vat. lat. 631 (contiene i maggiori testi di diritto canonico tra cui le
Decretali pseudo isidoriane). Gli anni del pontificato (1342-1352) coincidono con una crescita rapida e continua della biblioteca di Pierre Roger. Si riferiscono a questa parte diversi testi di carattere filosofico scientifico, di cui alcuni dedicati allo stesso Clemente VI, come il commento di Burley alla
Politica di Aristotele (Vat. Borgh. 129); il commento di Guglielmo di Mirica alla
Physionomia dello pseudo Aristotele, di cui sopravvivono due copie posteriori dall'originale perduto (mss. Roma, Alessandrina, 81 e Oxford, Bodl. Libr., Canon. 350); si trovano anche testi commissionati dallo stesso Clemente: il trattato di Giovanni de Muris e Firmino di Beauval sul calendario, e il commento di Alberto Magno ai trattati
De animalibus di Aristotele. Mentre la teologia speculativa sembra perder terreno, fatto salvo il caso di una parte della
Summa theologica e alcune questioni di Tommaso e del
De pauperitate salvatoris di Riccardo FitzRalph, riacquistano centralià nella biblioteca del papa testi di carattere esegetico e biblico: oltre una bibbia in un volume (ms. Berlin, Kupferstichkabinett der Staatlichen Museen, 78 E 3), si trova un'edizione monumentale miniata con le postille di Nicola de Gorran e di Ugo di San Caro (ms. Valence, Bibliothèque du chapitre cathédral, 4 à 25), le postille di Pietro di Giovanni Olivi ai profeti minori (ms. Paris, BNF, lat. 507). L'acquisizione alla biblioteca di questo genere di testi non significa però una rottura con la predicazione, ancorché come papa non ne svolga più la pratica regolare. Il legame anzi tra esegesi e predicazione è reso manifesto dall'acquisizione di concordanze bibliche tra gli anni 1343-1346, proprio con l'obbiettivo di raffinare gli strumenti per la predicazione. Si citano a questo proposito i mss.: Paris, BNF, lat. 1968 (sermoni di sant'Agostino sul Vangelo di Giovanni), lat. 2032 (Jean de Fayt sui sermoni agostiniani), lat. 3288 (sermoni quadragesimali di Iacopo da Varagine). Pierre Roger fece copiare in diversi esemplari alcune edizioni autorizzate dei suoi sermoni: forse il ms. Vat. Borgh. 41 potrebbe essere un testimone in tal senso di una collezione progressiva di cui l'originale è perduto e di cui possediamo due redazioni posteriori, il ms. Paris, Sainte-Geneviève, 240 e il ms. BNF, lat. 3293. Un aspetto che distingue la biblioteca di Pierre Roger negli anni del pontificato da quella accumulata negli anni precedenti l'elezione è costituito dalla presenza di testi spirituali o legati alla devozione che probabilmente egli già possedeva (breviari, vite di santi, un
Manipulus sanctorum e un libro delle ore). Al periodo del pontificato appartiene anche un gruppo di manoscritti che merita una particolare attenzione. Si tratta di copie o commissioni, effettuate per il papa, di opere dei padri: sermoni di Agostino nei mss.: Vat. lat. 479 e València, BU, 607 (40); Basilio di Cesarea in Paris, Bibliothèque de la Sorbonne, 161 (lo stesso contiene anche Beda). A questi volumi si affianca un altro gruppo composto da
compendia e
excerpta, anche questi commissionati dal papa o eseguiti per lui: Vat. lat. 380 e 381 (
Repertorium Hieronymianum), Vat. lat. 519 (contiene la seconda parte del
Milleloquium veritatis Augustini di Bartolomeo di Urbino, dedicato a Clemente). Il saggio è corredato di due appendici che riportano mss. anche non citati sopra. Nella prima appendice: El Escorial R.I.2 (Cicerone
Tusculanae,
Philippicae,
In Catilinam,
De artibus ad Lucullum,
causae et orationes,
Liber de finibus bonorum et malorum,
De universitate,
De re militari [Vegezio],
De essentia mundi,
In Verrem, XIV sec.); Paris, BNF, lat. 8714 (
Tabulatio et Expositio Senecae di Luca Manelli OP, XIV sec. ante med.); Roma, Alessandrina, 78 (Rolandino de' Passageri
Summa de arte notaria, XIV sec.), 140 (Egidio Romano
De corpore Christi e
De gradibus in formis, XIV sec.); Vat. Borgh. 13 (trattati medici di Razes e Albucasis e due frammenti del commento alle
Sentenze di Olivi, XIV sec.), 39 (
Quodlibeta di Guido Terreni e di Sigeberto di Beke, la
Disputatio collativa di Pierre Roger con Francesco de Meyronnes e un baccalaureato domenicano anonimo, XIV sec.), 69 (frammento del commento di Pierre Roger ai Salmi a margine di un commento anonimo sugli stessi; dello stesso autore
quodlibeta e sermoni in parte attribuiti a Olivi, XIV sec.), 89 (
reportatio del commento di Duns Scoto al primo libro delle
Sentenze,
quaestiones e
quodlibeta di Pierre Roger (le
quaestiones risalgono agli anni 1323-1328), 134 (trattati naturali di Aristotele e di Alberto Magno, XIV sec.), 192 (trattati teologici e quaestiones di Tommaso, Guglielmo di Sant'Amore, Nicola di Lisieux, di Vidal du Four e dello stesso Pierre Roger, XIII-XIV sec.); Vat. lat. 979 (
Distinctiones di Maurizio di Provins, XIII sec.). La seconda appendice riporta il contenuto degli ex-libris contenuti nei manoscritti appartenuti a Pierre Roger. Si riporta qui solo la segnatura di quelli che non sono già citati sopra: Vat. Borgh. 57 (f. 54v), 134 (f. 231r), 312(f. 45v), 362 (f. 104v), 231 (f. 164v), 96 (f. 351 r); Vat. lat. 979 (f. Iv); Reims, BM, 171-177. (Federico Contini)
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