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Archivio digitale della cultura medievale
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Moralium dogma philosophorum in MEL
Moralium dogma philosophorum
Trovati 6 records. Pagina 1 di 11
 Fabrizio Amerini Codex e la filosofia medievale in Toscana: dal tempo di Dante alla fine del Trecento CStudies 2 (2018) 3-32

Abstract

Seguendo alcuni percorsi di ricerca offerti dal catalogo ... Leggi tutto

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Scheda N: 40 - 4777

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* Enrico Artifoni Tra etica e professionalità politica: la riflessione sulle forme di vita in alcuni intellettuali pragmatici del Duecento italiano
Vie active et vie contemplative au Moyen Age et au seuil de la Renaissance cur. Christian Trottmann, Roma, Ecole française de Rome 2009 (Collection de l'Ecole française de Rome 423) pp. 597, 403-23

Abstract

Con la finalità di introdurre ad alcune delle principali ... Leggi tutto
Con la finalità di introdurre ad alcune delle principali riflessioni sulle forme di vita elaborate nell'Italia comunale del XIII secolo, l'A. si preoccupa in prima battuta di fornire un quadro generale degli equilibri politici e delle tensioni che smuovono le società cittadine italiane. Le opere che attirano l'attenzione dell'A. sono il De amore et dilectione Dei et proximi et aliarum rerum et de forma vitae e il Liber consolationis et consilii ex quo hausta est fabula de Melibeo et Prudentia di Albertano di Brescia, il Moralium dogma philosophorum attribuito alternativamente a Guglielmo di Conches e a Gualtieri di Châtillon (rispettivamente secondo le indicazioni di J. Holmberg e di T. Sundby) e oggetto di numerose traduzioni medievali in francese e in italiano - delle quali, in particolare di quelle italiane, si segue il significativo discostarsi dall'originale latino - il Liber de regimine civitatum di Giovanni da Viterbo e il Tresor di Brunetto Latini. Chiudono il saggio due appendici, con la struttura del Moralium dogma philosophorum e del Fiore di rettorica di Bono Giamboni. (Francesco Vermigli)
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Scheda N: 32 - 6230

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 István Pieter Bejczy Gerald of Wales on the Cardinal Virtues: A Reappraisal of «De principis instructione» MAev 75 (2006) 191-201

Abstract

L'A. intende evidenziare gli insegnamenti morali dell'opera ... Leggi tutto
L'A. intende evidenziare gli insegnamenti morali dell'opera di Geraldo, specialmente del primo libro, e istituire un confronto tra il testo e le definizioni di 24 virtù date da un contemporaneo glossatore inglese di diritto romano conosciuto come Magister G. L'edizione di queste definizioni è contenuta nel saggio (dal ms. London, BL, Royal 11.B.XIV, f. 66). Altre fonti di Geraldo il De inventione di Cicerone, la Formula vitae honestae di Martino di Braga, il Moralium dogma philosophorum attribuito a Guglielmo di Conches e il De officiis di Ambrogio.
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Scheda N: 29 - 1838

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 Barbara Bianchi Il «Lucidario» del Codice Barbi (BNCF II VIII 49) SMV 53 (2007) 25-131

Abstract

Dell'Elucidarium di Onorio Augustodunense si ... Leggi tutto
Dell'Elucidarium di Onorio Augustodunense si conoscono quattro volgarizzamenti italiani, dei quali tre dal testo latino e uno dal volgarizzamento francese. Tra i 25 testimoni di quest'ultimo, tutti di area settentrionale e toscana, il cosiddetto «codice Barbi» (Firenze BNC, II.VIII.49) risulta, all'interno dell'intera tradizione dei volgarizzamenti italiani e a eccezione del solo frammento del Lucidario lucchese, il manoscritto più antico. Il codice trasmette il testo del Lucidario ai ff. 133r-192v; dell'articolazione in tre libri dell'opera originaria di Onorio (De divinis rebus, De rebus ecclesiasticis e De futura vita), il volgarizzamento non reca tuttavia traccia, tralasciando anzi ogni soluzione di continuità tra l'ultima questione di un libro e la prima del libro successivo. Oltre al Lucidario, il manoscritto trasmette altri cinque trattati morali, volgarizzati dal latino o dal francese: il Trattato dell'amore e della dilezione di Dio e del prossimo di Albertano da Brescia; il Libro delle quattro virtù morali, volgarizzamento della Formula honestae vitae, trattato attribuito a Seneca e a Martino di Braga; il Libro di costumanza, versione del rifacimento francese del Moralium dogma philosophorum di Guglielmo di Conches; il Libro di Cato, adattamento della versione francese dei Disticha di Dionysius Cato; il Libro delle cinque chiavi della Sapienza, riassunto della prima parte della Vita scholastica di Bonvesin della Riva. Della tradizione dei volgarizzamenti italiani dell'Elucidarium si era già occupato M. Degli Innocenti, secondo il quale la tradizione italiana, fortemente contaminata, dipenderebbe da un'unica traduzione dal volgarizzamento francese della «Traduction I», eseguita in Francia nella prima metà del XIII secolo. Dopo aver discusso le conclusioni dello studioso, l'A. fornisce l'edizione del testo italiano, accompagnata dalla descrizione del testimone e da un'analisi linguistica.
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Scheda N: 31 - 2220

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* Keith Busby (ed. comm.) The French Works of Jofroi de Waterford Turnhout, Brepols 2020 (ISBN 978-2503582948) pp. 494 tavv. (Textes vernaculaires du Moyen Age 25)

ISBN: 978-2503582948

Abstract

Testo critico, corredato da note di commento, dei ... Leggi tutto
Testo critico, corredato da note di commento, dei volgarizzamenti in antico francese del De excidio Troiae di Darete Frigio, del Breviarium historiae Romanae di Eutropio e del Secretum secretorum dello pseudo Aristotele, allestiti dal frate irlandese Goffredo di Waterford all'inizio del XIV secolo. Nell'introduzione (pp. 1-48), è proposto un inquadramento generale delle tre versioni e del loro autore. L'interesse è dapprima rivolto alle poche e incerte notizie biografiche sul traduttore, unicamente ricavabili da riferimenti interni ai tre testi. L'A. considera innanzitutto il problema dell'effettiva appartenenza di Goffredo all'ordine dei Predicatori, che non sembra suffragata da alcuna testimonianza documentaria, e si sofferma sulla sua origine, considerando l'ipotesi che provenisse da una famiglia di immigrati francesi. Inoltre, se l'opera pseudo aristotelica fu tradotta da Goffredo su invito di un patronus non meglio identificato, più difficile è invece stabilire le motivazioni che lo avrebbero spinto a tradurre il De excidio e il Breviarium, e i numerosi riferimenti alle altre due versioni contenuti nel Secretum farebbero pensare, pur trattandosi di indizi assai labili, che egli avesse in mente la realizzazione di una sola opera unitaria, incentrata su vicende storiche e leggendarie dell'Antichità. La tradizione è sostanzialmente costituita dal ms. Paris, BNF, fr. 1822, sec. XIII-XIV (= P), una miscellanea, che tramanda per intero le tre versioni, una di seguito all'altra: La gerre de Troi (ff. 46ra-57ra), Le regne des Romains (ff. 58ra-83vb) e Le secré de secrés (ff. 84ra-143va). L'A. offre poi una dettagliata descrizione del codice e del suo contenuto (fra gli altri testi, si segnala almeno una versione francese del Moralium dogma philosophorum di Guglielmo di Conches); esso è costituito da 249 fogli, organizzati per la maggior parte in senioni, e sarebbe stato vergato da un solo copista (a cui si attribuiscono anche le rubriche e le decorazioni nelle lettere iniziali), da identificare presumibilmente con un certo Servais Copale, che avrebbe collaborato - stante una menzione nell'epilogo del Secretum - alla stesura del volgarizzamento, ma il suo effettivo contributo non è chiaro. Inoltre, una parte del Secré de secrés è tramandata anche da un lacerto formato da due bifogli databili all'inizio del XIV secolo, recanti una versione «copied in an insular context after the production of the Paris manuscript» (p. 21), e attualmente impiegati come fogli di guardia nel ms. London, Society of Antiquaries, 101 (= L). L'A., dopo aver fornito uno studio dei principali fenomeni che connotano la veste grafico-fonetica, morfologica, sintattica e lessicale dei tre volgarizzamenti, passa in rassegna le edizioni precedenti e si sofferma sui criteri adottati nella costituzione del testo, fondati su un atteggiamento il più possibile conservativo nei confronti della facies linguistica della tradizione, con sporadici interventi per correggere le sviste accidentali del copista. Inoltre, nelle parti del Secré attestate e in P e in L, l'A. pubblica, a fronte, entrambe le redazioni, così da rendere subito visibili le differenze che sussistono fra i due testimoni. Conclude l'introduzione un'ampia bibliografia (pp. 39-48), a cui seguono le versioni antico-francesi delle tre opere, ciascuna corredata da un'essenziale introduzione e da note di commento, riguardanti per lo più differenze che sussistono con l'originale. Si propone innanzitutto La gerre de Troi (pp. 49-90), e benché Goffredo, nella sua attività versoria, tenda a seguire pedissequamente il dettato latino, la complessa tradizione dell'opera di Darete non permette di individuare con discreta sicurezza il ramo a cui ascrivere il testo del modello, anche se è plausibile ipotizzare una sua parentela con i mss. Leiden, BU, Voss. lat. 2° 113, sec. IX med. e Sankt Gallen, Stiftsbibl., 197, sec. X prima metà. Di seguito, è proposto Le regne des Romains (pp. 91-184), e la traduzione questa volta non è impeccabile, perché Goffredo spesso fatica a rendere correttamente il testo di partenza e in alcuni casi non comprende bene l'esatta successione degli eventi narrati (talora confonde i personaggi, talaltra ne inventa di nuovi). Inoltre, non si può individuare in alcun modo il modello latino utilizzato da Goffredo, anche se va escluso che avesse potuto disporre di più copie del Breviarium, e conviene piuttosto pensare all'impiego di una redazione altamente contaminata. Segue poi il Secré de secrés (pp. 185-404), che non ha tanto l'aspetto di una traduzione, quanto di un riadattamento, con un'ampia serie di aggiunte, omissioni e interpolazioni, che lo distanziano, anche sensibilmente, dall'originale (il metodo di lavoro di Goffredo è accuratamente descritto alle pp. 189-90). Egli avrebbe dapprima tradotto una parte della versione latina del Secretum redatta da Filippo di Tripoli (poco meno della metà) e poi vi avrebbe apportato, sempre in traduzione, una serie di aggiunte, ricavate da un ampio numero di opere latine, fra cui si segnalano Giovanni del Galles (Breviloquium de sapientia sive philosophia sanctorum), Martino di Braga (Formula vitae honestae), Iacopo da Varagine (Legenda aurea), Boezio (De consolatione Philosophiae), Prospero di Aquitania (Sententiae ex operibus sancti Augustini), Pietro Ispano (Liber de conservanda sanitate) e Isacco Giudeo (De dietis universalibus et particularibus). Correda il volume un glossario ragionato dei vocaboli francesi impiegati da Goffredo (pp. 405-64), e un indice dei nomi (pp. 465-94). (Michele De Lazzer)
Riduci

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Dares Phrygius saec. V/VI, Historia de excidio Troiae
Moralium dogma philosophorum (Materia huius operis est Compendium moralis philosophiae... Triplex est capiendi consilii deliberatio... )
Secretum secretorum
Aristoteles pseudo, Fortleben, Secretum secretorum
Boethius n. 480 ca., m. 524, Consolatio Philosophiae
Eutropius, Fortleben, Breviarium ab Urbe condita
Galterius de Castellione n. 1135 ca., m. post 1179, Moralium dogma philosophorum (?) (Materia huius operis est Compendium moralis philosophiae... Triplex est capiendi consilii deliberatio... )
Guillelmus de Conchis n. 1080 ca., m. 1154 ca., Moralium dogma philosophorum (?)
Hildebertus Cenomanensis episcopus n. 1056, m. 18-12-1133, Moralis philosophia de honesto et utili (?) (Moralis dogma philosophorum per multa dispersum volumina... Tullius: Honestum est quod sua vi... )
Iacobus de Varagine n. 1228/1229, m. 13/14-07-1298, Legenda aurea
Iohannes Guallensis OFM fl. 1257-1283, m. 1285, Breviloquium de sapientia sive philosophia sanctorum
Isaac Israeli senior n. 850 ca., m. 955 ca., De diaetis universalibus et particularibus
Martinus Bracarensis episcopus n. 510/520, m. 20-3-580, Formula vitae honestae (Gloriosissimo ac tranquillissimo, et insigni catholicae fidei praedito pietate, Mironi regi. Non ignoro, clementissime rex Quattuor virtutum species multorum sapientum sententiis definitae sunt)
Petrus Hispanus n. 1210/1220, m. 20-5-1277, Liber de conservanda sanitate
Philippus Tripolitanus clericus fl. saec. XIII ante med., Secretum secretorum [translatio ex arabico]
Prosper Aquitanus, Fortleben, Sententiae ex operibus sancti Augustini

Manoscritti

Scheda N: 42 - 1173

Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/the-french-works-of-jofroi-de-waterford/766991

 Philippa Byrne More than Roman Salt: Sallust, Caesar and Cato in Twelfth- and Early Thirteenth- Century Moral Thought Cerae 5 (2018) 1-26

Abstract

La rappresentazione da parte di Sallustio delle ... Leggi tutto
La rappresentazione da parte di Sallustio delle figure di Giulio Cesare e Catone Uticense risulta un momento centrale per i lettori del secolo XII. Cesare e Catone vengono visti come incarnazione di moralità contrastanti, persino opposte: una liberale e indulgente, l'altra giusta e inflessibile. Entrambi incarnavano la virtù romana, ma nessuno dei due poteva essere proposto come modello; gli autori che trattano di queste figure affrontano il tema dei condizionamenti che poteva subire l'esercizio della virtù e quello dell'azione prudente. Il pensiero morale del periodo può quindi essere considerato come più contingente e pragmatico e meno rigorista di quanto si è talvolta ritenuto. Si fa riferimento a florilegi (Florilegium Gallicum e Moralium dogma philosophorum), accessus (Corrado di Hirsau) e ad autori quali Giovanni di Salisbury (Policraticus), Cosma di Praga, Ottone di Frisinga e Rahewin, Giraldo Cambrense (Expugnatio Hibernica), Vipone, Guglielmo di Poitiers (Gesta Guillelmi). Una sezione del saggio è dedicata allo Speculum historiale di Vincenzo di Beauvais e allo Speculum morale.
Riduci

Argomenti e indici
Sallustius Crispus, Fortleben, De coniuratione Catilinae
Florilegium Gallicum
Moralium dogma philosophorum (Materia huius operis est Compendium moralis philosophiae... Triplex est capiendi consilii deliberatio... )
Speculum morale
Conradus Hirsaugiensis monachus n. 1070 ca., m. 1150 ca., Dialogus super auctores [post 1135]
Cosmas Pragensis n. 1045 ca., m. 21-10-1125, Chronicae Bohemorum libri III
Galterius de Castellione n. 1135 ca., m. post 1179, Moralium dogma philosophorum (?) (Materia huius operis est Compendium moralis philosophiae... Triplex est capiendi consilii deliberatio... )
Giraldus Cambrensis n. 1145/1147, m. 1223 ca., Expugnatio Hibernica [tres recensiones]
Guillelmus de Conchis n. 1080 ca., m. 1154 ca., Moralium dogma philosophorum (?)
Guillelmus Pictaviensis n. 1020 ca., m. post 1087, Gesta Guillelmi ducis Normannorum et regis Anglorum [a. 1035-1067]
Hildebertus Cenomanensis episcopus n. 1056, m. 18-12-1133, Moralis philosophia de honesto et utili (?) (Moralis dogma philosophorum per multa dispersum volumina... Tullius: Honestum est quod sua vi... )
Iohannes Sarisberiensis n. 1110/1120, m. 1182 ca., Policraticus
Otto I Frisingensis episcopus n. 1111 ca., m. 22-9-1158, Gesta Friderici I imperatoris (Cum sub imperatore Heinrico, qui inter reges quartus, inter imperatores tercius huius nominis invenitur... Omnium qui ante nos res gestas scripserunt haec, ut arbitror, fuit intentio virorum fortium clara facinora... )
Rahewinus Frisingensis praepositus m. 1175 ca., Gesta Friderici imperatoris [continuatio operis Ottonis Frisingensis]
Vincentius Bellovacensis n. 1190 ca., m. 1264 ca., Speculum historiale
Vincentius Bellovacensis pseudo, Speculum morale
Wipo n. ante 1000, m. post 1047, Gesta Chuonradi II imperatoris

Risorse esterne collegate
Cerae 2018 (Byrne)

Scheda N: 41 - 4436

Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-more-than-roman-salt-sallust-caesar-and-cato-in-t/751884

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