Edizione critica di due strumenti dell'
Opus Ior di Giordano di Quedlinburg, la
Tabula contentorum e il
Registrum sermonum, concepiti dall'autore per offrire una chiave di accesso alla sua opera. Nella
Tabula vengono elencati, in 1230 voci, i temi più importanti, mentre il
Registrum contiene l'elenco numerato delle prediche che compongono l'opera. L'
Opus Ior, raccolta fino ad oggi inedita, è tradita da sei manoscritti: Berlin, SB, Theol. fol. 293 (B), datato alla prima metà del XV sec.; Vat. Pal. lat. 448 (V), XV sec.; Göttingen, UB, Luneburg 38 (G), XV sec.; Nürnberg, Staadtbibl., Cent. III, 51 (N), XV sec.; Oxford, Bodl. Libr., Hamilton 50, XIV-XV sec. e Windsheim, Ratsbibl., 7 (20) (W), seconda metà del XIV sec. Nell'introduzione l'ed. analizza l'opera e la sua fortuna, confrontandola con altre due raccolte di sermoni dello stesso autore, l'
Opus postillarum e l'
Opus Dan, offre una breve descrizione dei manoscritti e ne analizza la tradizione. Recensione di Claudio Fiocchi in «Rivista di storia della filosofia» 60 (2005) 587. (Veronica Rossi)
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