L'A., nell'ambito di una querelle con A. Castaldo, giustifica la propria scelta di orientare le sue ricerche verso lo studio dello
ius commune piuttosto che verso quello consuetudinario, mettendo chiaramente in evidenza l'enorme importanza rivestita dal diritto romano (
Corpus iuris civilis) nello sviluppo del diritto medievale. In particolare, si prende in esame il periodo basso medievale a partire dal XII sec. (che vide la riscoperta delle compilazioni giustinianee) e si concentra maggiormente sul contesto della monarchia francese. Vengono, inoltre, presi in considerazione documenti di carattere giuridico e legislativo, nonché opere di alcuni giuristi medievali tra cui: le
Quaestiones del parigino Jean Le Coq; Francesco Accursio e Odofredo; l'
Ordo iudiciarius «Criminalia iudicia» di Gerardo di Bourges; il
Libellus de praeparatoriis litium et earum preambulis di Guizzardino; Stefano di Tournai; Lotario da Cremona; il
Carolinus di Egidio di Parigi; il
Liber de omni facultate di Droco de Altovillari; lo
Speculum doctrinale di Vincenzo di Beauvais; il
Somnium viridarii di Eberardo di Trémaugon; Giovanni di Terrevermeille; Jean Juvénal des Ursins (1388-1473). Chiudono il saggio un'analisi degli inventari delle biblioteche di alcuni giuristi medievali e una riflessione sull'utilizzo del diritto consuetudinario da parte di questi ultimi.
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