L'A. prende in esame la
Compositio astrolabii di Ascelino, uno dei quattro testi comuni ai codici Avranches, BM, 235 (XII sec. metà, ff. 71v-73r) e Oxford, CCC, 283 (XI sec., presente a Saint Augustine di Canterbury nel XIV sec.) - gli altri tre sono il
Preceptum Canonis Ptolomaei, il
De utilitatibus astrolabii e le
Sententiae astrolabii. Il codice di Avranches non presenta il prologo con la dedica a Stabilis di Orléans (da identificarsi secondo l'A. con Costantino di Micy, legato a Gerberto di Aurillac) e da un punto di vista testuale l'opera è identica al ms. London, BL, Add. 17808 (XI sec.); la
Compositio conservata nel codice di Oxford non presenta invece la tavola con le coordinate di alcune stelle fisse importanti necessarie alla comprensione del testo. In generale l'opera di Ascelino non presenta corrispondenze testuali con i trattati contemporanei dedicati alla costruzione dell'astrolabio né, le figure geometriche che li accompagnano ed adotta uno stile retorico più che matematico. L'A. ritiene che il copista di Avranches, 235 abbia utilizzato fonti diverse per il testo, la tavola delle stelle fisse (che circolava anche autonomamente) e una terza tavola supplementare derivata direttamente da un astrolabio; il copista aggiunge inoltre correzioni e varianti (oltre al nome di Ascelino in margine) sia al testo sia alle tavole, corrispondenti in gran parte al testo del ms. di Oxford (che non è tuttavia la fonte diretta). Per l'identificazione del codice impiegato dal copista del ms. di Avranches, l'A. ricorda il codice Chartres, 214 ora distrutto, ma che comprendeva il testo di Ascelino completo del prologo e presentava ai ff. 7-31 e 34-41 un contenuto molto vicino al ms. di Oxford (per il quale l'A. ha proposto in altra sede un'origine chartriana). Relativamente all'identificazione del personaggio che interviene sul testo e introduce anche un rimando interno a una figura sulla costruzione dell'astrolabio presente in un altro punto del codice, l'A. propone l'ipotesi che possa trattarsi di Adelardo di Bath, ricordando la presenza nel ms. di Avranches di due sue traduzioni rare (attestate dalla tavola del contenuto, ma attualmente non più conservate: il
Liber prestigiorum Thebidis secundum Hermetem et Ptolomaeum di Thabit ibn Qurra e l'
Ysagoge minor di Albumasar), i suoi legami con la Normandia, le correzioni derivate da un ms. molto vicino a Chartres 214 aggiunte alla copia della versione di Pietro Alfonsi delle Tavole di Al-Khwarizmi (tradotte da Adelardo) presente nel codice di Oxford. (Lucia Pinelli)
Riduci