L'arrivo di Ugo a San Vittore segnò le vicende dell'abbazia, legandola alla regola agostiniana e alla venerazione di Dionigi l'Areopagita, come emerge dalle testimonianze manoscritte e letterarie, e all'osservanza del canone biblico attraverso la stessa esegesi di Dionigi. Dipenderebbero dalla pratica liturgica vittorina i testi:
Institutiones in decalogum;
Eulogium sponsi et sponse;
De unione spiritus;
De septem donis;
In canticum b. Marie;
De oratione dominica;
De assumptione b. Marie;
Sermo «Egreditur uirga». L'A. ritiene funzionale la preventiva ricostituzione di un contesto storico che giustifichi la formazione del testo stesso pur nell'imprescindibilità dello studio della tradizione manoscritta: dichiara in fieri l'edizione dei commenti biblici e del
De sacramentis, presente in 324 manoscritti, e sottolinea come il codice Paris, Mazarine, 717 non rappresenti l'unico testimone dell'
editio princeps dell'opera di Ugo voluta dall'abate Gilduino, poiché a esso si affiancano Oxford, Merton College, 49; Barcelona, BU, 103; Berlin, SB, lat. 2° 744; Douai, BM, 360 e 365; Firenze, Laurenziana, San Marco 476; Grenoble, BM, 246; Lisboa, BN, Alcobaça 76/243; Paris, BNF, lat. 2532, lat. 7531, lat. 14303, lat. 14506, lat. 15315, lat. 15695; Vat. Urb. lat. 108; Birmingham, Public Library, 91/med/3. (Valeria Mattaloni)
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