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MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Scheda TETRA

Valerius Bergidensis n. 620/625, m. 695

Epistola de beatissimae Aetheriae (sive Egeriae) laude

inc. Quaeso ut intento corde
expl. ut recipiat unusquisque secundum opera sua

Riferimenti BHL n. 2382; CPL n. 1276; Díaz y Díaz n. 285; PL vol. LXXXVII col. 421-6; Te.Tra. vol. III p. 459-71

Biographia et Hagiographia
Echeria (al. Egeria, Etheria) in Gallecia monialis

El Escorial, Real Biblioteca de San Lorenzo de El Escorial, a.II.9
El Escorial, Real Biblioteca de San Lorenzo de El Escorial, &.III.8
Madrid, Biblioteca Nacional de España, Ms. 1622
Madrid, Biblioteca Nacional de España, Ms. 10007
New Haven, CT, Yale University, Beinecke Rare Book and Manuscript Library, 625, ff. 68v-70r
Paris, Bibliothèque Nationale de France, n.a. lat. 2178
Salamanca, Universidad de Salamanca. Biblioteca General Histórica, Ms. 2537
Toledo, Archivo y Biblioteca Capitulares (olim Biblioteca del Cabildo), 27-24
Tradizione del testo: I mss. che tramandano l''opera di Valerio del Bierzo sono quasi tutti di origine spagnola o portoghese, risalenti ai secc. X-XIII; nel contributo di M. Díaz y Díaz (Lettre de Valérius du Bierzo...) si trova una rassegna di testimoni perduti.
Il cod. Madrid 10007 (T) è probabilmente il testimone di Valerio più vicino agli originali (come hanno evidenziato gli studi sulla compilazione agiografica) e ne trasmette quasi tutti gli scritti, tuttavia è corrotto e poco leggibile.
Tra gli altri altri mss. importanti, si segnala C (cod. perduto, ricostruibile dalle sue tre copie Escorialensis &.III.8, Toledo 27-24 e Madrid 1622) in quanto è molto utile per integrare le lacune di T.
Gli studi sulla tradizione per l''Epistola Egeriae si devono a Díaz y Díaz, che si è occupato anche della raccolta agiografica. Le sue conclusioni sono confermati da Maya Sánchez nell''edizione delle Vitae Patrum Emeretensium: queste sono quasi sempre tramandate unitamente alla compilazione agiografica di Valerio, oltre al fatto che furono presto inserite nella raccolta valeriana. Pertanto la ricostruzione stemmatica di Maya Sánchez è sostanzialmente valida anche per le opere del Bergidense. I testimoni noti si possono raggruppare in due famiglie principali, che per l''Epistola vedono T, C, O (ms. Salamanca, Biblioteca Universitaria, 2537, scoperto piuttosto recentemente; cfr. Díaz y Díaz, Un nuevo còdice...) da una parte, D (El Escorial, Biblioteca del Real Monasterio, a. II. 9) e B1 (Paris, Bibliothèque National de France, n. a. lat. 2178) dall''altra.
Le edizioni settecentesche sono basate sostanzialmente sui testimoni C e T; tra XIX e inizio del XX secolo sono stati pubblicati studi ed edizioni parziali, riguardanti singoli testi del corpus di Valerio. La prima edizione scientifica, che è anche la più completa fra quelle disponibili, è a cura di R. Fernández Pousa, Madrid 1942, ma non ha riscosso il favore della critica; per l''Epistola l''edizione più aggiornata è quella curata da M. Díaz y Díaz. Allo stato degli studi, sarebbe necessaria un''edizione moderna complessiva delle opere di Valerio.
(da Te.Tra III, scheda a cura di Caterina Mordeglia)
Bibliografia filologica: - Egérie, Journal de voyage (Itinéraire), ed. P. Maraval / Valerius du Bierzo, Lettre de Valérius du Bierzo sur la bienheureuse Égérie, ed. M. C. Díaz y Díaz, Paris 1982 (rist. an. 2002) (Sources chrétiennes 296) ;
- M. C. Díaz y Díaz, Un nuevo códice de Valerio del Bierzo, «Hispania sacra» 4 (1951), pp. 133-47;
- M. Férotin, Le véritable auteur de la Peregrinatio Silviae, la vierge espagnole Éthérie, «Revue des questions historiques» 74 (1903), pp. 367-97, riprodotta, con qualche correzione, in P. Geyer, Die wirkliche Verfasserin der Peregrinatio Silviae, «Archiv für lateinische Lexikographie und Grammatik» 15 (1908), pp. 240-5;
- Z. García Villada, La lettre de Valérius aux moines de Vierzo sur la bienheureuse Aetheria, «Analecta Bollandiana» 29 (1910), pp. 393-9 ;
- PL 87, coll. 421-6

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