Scheda TETRA
Erchempert m. post 889
Historia Langobardorum Beneventanorum
(Historiola Langobardorum Beneventum degentium)
inc. Langobardorum seriem, egressum situmque regni, hoc est originem eorum, vel quomodo de Scandanavia insula egressi ad Pannoniam expl. qui celebrantur 8. Ydus Ianuar. Cum autem uterque se iunxerit ad pactum vel ad bellandum, quod deinceps egerint, presenti opuscolo inseram
Riferimenti
CSLMIt
p. 97; (ed. rif.) MGH SS vol. III pp. 242-64; (ed. rif.) MGH SS rer. Lang. pp. 234-64; (ed. rif.) PL vol. CXXIX coll. 745-82; Te.Tra. vol. I pp. 93-6; DHGE vol. XV col. 686; DBI vol. XLIII pp. 68-71; Repertorium vol. IV p. 369; CALMA (2010) vol. III 3 p. 275
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 2496
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. F.VII.187
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 5000
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 5001 , ff. 106v-131vNapoli, Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III», V.G.32 Napoli, Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III», X.D.53 Napoli, Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III», Branc. IV.F.5 Roma, Biblioteca Casanatense, Ms. 1863 Roma, Biblioteca Vallicelliana, C. 30 Roma, Biblioteca Vallicelliana, G. 49 Venezia, Museo Civico Correr, Cicogna 1808 Tradizione del testo: L''Historiola (mutila della parte finale) è trasmessa per lo più in abbinamento con il Chronicon Salernitanum , sicchè lo stemma predisposto da U. Westerbergh per quest''ultimo si può considerare valido anche per essa. Questo vede al vertice il cod. Vaticano lat. 5001 (V), all'incirca del 1300, che ha dato vita a una tripartizione, un ramo della quale (un Vaticano con estratti delle opere della fonte) non tramanda parti di Erchemperto. Copia fedele di V è il Vaticano lat. 5000, mentre gli altri recenziori provengono da un apografo perduto che Marino Freccia trasse da V a Stabia nel 1560. V è derivato dal 'codex Historiae Erchemperti' che, secondo Pietro Diacono, fu copiato a Montecassino per ordine di Desiderio (il contemporaneo Leone Ostiense nomina Erchemperto come autore del Salernitanum , dunque in un ms. i due testi non erano ben distinti, cosa che invece avviene nel Vaticano). Il problema critico è costituito dalla valutazione della distanza di V dall''originale: lo stadio (più antico) documentato dal Salernitanum , la principale fonte di tradizione indiretta, mostra una certa conservatività di V circa gli aspetti contenutistici, lessicali e stilistici (ma non per fonetica e morfologia); d''altronde il carme prefatorio dimostra la buona tecnica poetica di Erchemperto, sicchè l''Historiola era probabilmente più classicheggiante di quanto non mostri V. (da Te.Tra. I, scheda a cura di Paolo Chiesa)Bibliografia filologica: U. Westerbergh, Chronicon Salernitanum , Stockholm 1956; B. Löfstedt, Zu zwei mittellateinischen Texten , in Homenaje a Álvaro Galmés de Fuentes , I, Madrid 1985, pp. 219-221; N. CILENTO, Di Marino Freccia erudito napoletano del Cinquecento e di alcuni codici di cronache madievali a lui noti (premessa allo studio del codice Vat. lat. 5001) , «Bullettino dell'Istituto Storico Italiano» 68 (1956), pp. 281-309 = La tradizione manoscritta di Erchemperto e del Chronicon Salernitanum , in Italia meridionale longobarda , Milano-Napoli 1966, pp. 73-102; Erchemperti Historiola Langobardorum Beneventi degentium , ed. G. Waitz, MGH, SS, R R Lang, Hannoverae 1878, pp. 231-264Risorse esterne collegate Repertorium
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