Scheda TETRA
Corippus fl. saec. VI med.
Iohannis
(De bellis Libycis libri VIII)
inc. Victoris, proceres, praesumpsi dicere lauros
Riferimenti
CALMA
vol. III 1 p. 29-30; CPL n. 1515; ICL n. 17209; Repertorium vol. III p. 649-50; Te.Tra. vol. I p. 53-6; MGH Auct. antiq. vol. III 2 p. 1-109; CHAP (2020) pp. 108-9, n. 110
Milano, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, Triv. 686 , ff. 1r-68r (pp. 1-135)Tradizione del testo: Accanto all''unico manoscritto conservato, il ms. Milano, Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, 686 (T), e alla notizia di due codici perduti, un ms. Cassinese di Desiderio (del quale restano il titolo, De bellis Libycis , l'incipit, Victori , corretto rispetto alla lezione errata di T, e la notizia della presenza nel catalogo di Clemente VII del 1532) e quello della Biblioteca Corviniana di Buda (di cui Giovanni Cuspiniano riporta i primi cinque versi all''inizio del Cinquecento, con una lezione poziore e due varianti adiafore), restano excerpta del poema da nove luoghi e per oltre venti versi nel florilegio del ms. Verona, Biblioteca Capitolare, CLXVIII (olim 155), esemplato nel 1329. Questi (che, secondo M. Petschenig, provengono da un diverso ramo di tradizione rispetto al Trivulziano) non sono sufficienti a colmare le gravi corruttele di T per quanto riguarda i nomi propri e le lacune a I 22 e I 270, dovute alla caduta di due fogli. La partizione del poema in otto libri, confusa nel Trivulziano poichè vi manca il confine tra IV e V, è confermata dal Corviniano e dal florilegio, mentre di poca utilità è la scarsa tradizione indiretta (il Ligurinus di Gunther der Dichter, Guglielmo da Pastrengo, Giovanni de Bonis), se non per il fatto che il de Bonis, le cui citazioni non sono che servile imitazione, è indicato da M. A. Vinchesi come possibile trascrittore di T prima del 1390 in area toscana. Oggi, rispetto alla necessaria emendatio della Iohannis , le strade di approfondimento sembrano due: alcuni cercano nuovi strumenti (come Partsch e Petschenig, con lo studio della toponomastica africana, o Diggle e Goodyear con congetture fondate sulle fonti classiche, o Vinchesi che tenta di restituire sei versi dal confronto col de Bonis) mentre altri, come G. Giangrande, difendono le lezioni del Trivulziano. (da Te.Tra. I, scheda a cura di Antonio Placanica)Bibliografia filologica: G. Giangrande, Studi sul testo e sulla lingua di Corippo , «Siculorum Gymnasium» 43 (1990), pp. 139-170; Flavii Cresconii Corippi Iohannidos liber primus . Introduzione, testo critico, traduzione e commento a cura di M.A. Vinchesi, Napoli 1983; Flavii Cresconii Corippi Iohannidos seu de bellis Libycis libri VIII , ediderunt Iacobus Diggle et F. R. D. Goodyear, Cantabrigiae 1970; Flavii Cresconii Corippi Africani grammatici quae supersunt , recensuit M. Petschenig, Berolini 1886 (Berliner Studien für classische Philologie und Archaeologie, 4, 2, pp. 1-152)Risorse esterne collegate Clavis Historicorum Antiquitatis Posterioris (CHAP)
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